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(ASI) «Il mio voto non l'avranno mai», ha affermato il leghista Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione, chiarendo circa la partecipazione italiana ad interventi militari diretti nel conflitto in corso in Libia.

«Resto contrario a qualunque intervento in Libia. Abbiamo già fatto abbastanza mettendo a disposizione le basi, l'appoggio logistico e il pattugliamento anti-radar. Personalmente non avrei dato neanche questa disponibilità se non in cambio di un concreto concorso degli alleati al respingimento dei clandestini e alla condivisione dei profughi». Sulla stessa posizione di Calderoli il collega leghista Roberto Castelli. ''Sostengo nel modo più convinto le dichiarazioni del ministro Calderoli - ha detto il vice-ministro del Carroccio - . Innanzitutto per la politica che la Lega ha sempre portato avanti coerentemente sulle azioni di guerra in Paesi limitrofi. Ma anche perche', nel caso specifico, appare sempre più evidente che, almeno da parte di alcuni Paesi alleati, il vero obiettivo e' quello di abbattere un regime per sostenerne un altro dalla natura incerta, e non certo quello di proteggere la popolazione civile. Tutto cio' in assoluto contrasto con le risoluzioni ONU''.

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