(ASI) Roma - “Non solo non valgono le parole date, ma nemmeno gli atti in questo Parlamento. Il governo aveva dato l’assenso e la maggioranza aveva approvato una risoluzione del M5S, ma poi, quando si è presentato il treno legislativo per trasformare l’impegno in un atto concreto, ossia il decreto salva-risparmio, ecco che l’esecutivo ha smentito se stesso. Chi ci va di mezzo?
Come sempre i risparmiatori”. Lo denunciano i deputati M5S in merito alla risoluzione Villarosa-Ferraresi che allarga, oltre i casi di parentela entro il secondo grado, la platea dei beneficiari di risarcimenti sui bond subordinati delle quattro banche risolte a novembre 2015 che siano stati trasferiti a titolo gratuito.
“E’ assurdo che il governo risponda di non essere d’accordo quando invece aveva dato parere positivo la scorsa settimana. Nemmeno tra parenti è certo a priori che la cessione dei titoli sia stata effettivamente gratuita. Si tratta quindi di una discriminazione inaccettabile. Un’ulteriore beffa ai danni dei cittadini fregati dalla risoluzione del 2015”, chiude Villarosa.

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