(ASI) Taranto - “L’asta per la cessione dell’Ilva potrebbe saltare per mancata presentazione di offerte vincolanti o potrebbe addirittura essere invalidata per motivi giuridici. Uno scenario, quello paventato nei giorni scorsi dal Sole 24 Ore, tutt’altro che remoto.

A mettere a rischio l’operazione, stando a quanto riferito dal quotidiano di Confindustria, sarebbe il nodo relativo alla difformità del decreto del ministero dell’Ambiente rispetto alla legge sull’Ilva, in relazione alle tempistiche dei lavori per l’ambientalizzazione e alla portata della produzione. Se è vero che un decreto ministeriale non può porsi al di sopra di una legge nazionale, il rischio di un ‘tutto da rifare’ è dietro l’angolo. Ci troviamo di fronte ad una situazione che rischia di essere paradossale. Che la cessione dell’Ilva non sia un gioco da ragazzi è risaputo, ma le difficoltà, che hanno portato anche allo slittamento della scadenza della presentazione delle offerte, avvenuto su richiesta di proroga da parte delle cordate in gara, potrebbero essere insormontabili. Di fronte a tutto questo, il governo irresponsabilmente tace”, lo dichiara l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo per il Gruppo Misto in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati.

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

Continua a leggere