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Tea Party Nazionale: Decalogo per l’Italia libera e liberale. Le contraddizioni e le prospettive

(ASI) Il Tea Party è un movimento politico contemporaneamente , liberista, libertario e conservatore che è nato negli USA nel 2009 attraverso una serie di proteste popolari locali coordinate a livello nazionale con l'obiettivo di contrastare le leggi federali che venivano ritenute ingiuste.

 Dapprima questo gruppo di pressione ha origine da una costola più oltransista dei repubblicani. Poi il fenomeno Tea Party diventa non soltanto una questione interna al mondo conservatore, anche se sembra aver cambiato i connotati della destra americana da movimento impegnato in una guerra culturale e religiosa a una guerriglia liberista e libertaria (l'omosessualità di Ken Mehlman, l'artefice della rielezione di Bush nel 2004), non ha sconvolto più nessuno, in tempi in cui negli Usa ci si accende solo per tasse, spesa pubblica e deficit. Il movimento sbarca pure nel nostro paese andiamo a conoscere in dettaglio il suo decalogo, analizzando anche quali sviluppi potrebbe avere.

 Commento finale
 Non si sa quale adesione possa riscuotere il Movimento Tea Party e se avrà presa in Italia, di certo questo fenomeno tutto americano se trovasse buoni consensi anche da noi, la cosa decreterebbe la fine della credibilità della politica nostrana. A cui deriverebbe pure il declino dei partiti tradizionali e l'affermarsi di spontanei movimenti trasversali, formati da persone di diversa provenienza politica, unite dall'estemporanea volontà comune di risolvere i problemi contingenti e primari e non da un progetto a lungo raggio, serio perché basato su dei grandi valori condivisi. Inoltre, un aspetto importante da valutare è che per fare politica con successo, occorrono disponibilità di danaro, strutture e coordinamento organizzativo molto efficienti. Per questo motivo dobbiamo conoscere chi finanzia il Movimento Tea Party in America e in Italia. 

Al momento sappiamo  solo che, negli Stati Uniti, il cemento che tiene insieme gli aderenti al Tea Party non è una presa di coscienza delle cause che hanno portato a questa situazione degenerativa mondiale, ma semplicemte ciò che accumuna gli aderenti sono il contrastare le leggi federali, ergo gli interessi prettamente localistici. Così come nelle rivendicazioni del Tea party non c'è nemmeno un accenno alla  possibilità di mettere in discussione per superare il sistema social-democratico-ultra-liberista e il mercato globale, che sono le principali cause degli enormi problemi che sta vivendo la gente.

La rivolta del pane, la lotta per la difesa dei posti di lavoro, la crisi economica per colpa delle speculazioni finanziare che minacciano le stabilità economica e l'esistenza degli stati nazionali, dovrebbero farci aprire gli bene occhi sui pericoli in atto. Occorre si una nuova sintesi, ma questa deve essere costruita facendo tesoro degli errori del passato ma anche azzerando gli infecondi retaggi precedenti. Bisogna costruire insieme un grande movimento che si fondi su solide basi e su giusti presupposti condivisi. Una progetto che fa prevalere le necessità reali dei molti e non i privilegi dei pochi. Solo così il progetto comune potrà avere successo in prospettiva, altrimenti i movimenti sono degli estemporanei tentativi che accendono le folle, ma il cui fuocherello dura l'attimo fuggente consentito ad un minuscolo cerino. Invece il mondo necessità di altro, ossia che una piccola fiamma possa nascere un grande e duraturo incendio. ...

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