(ASI) “E’ intollerabile che, all’università di Bologna, le istituzioni accademiche non concedano spazi alle posizioni del no al referendum costituzionale. E’ gravissimo, infatti, ciò che è stato denunciato dagli studenti dell’ateneo bolognese dove, nei giorni scorsi, è stato avviato un ciclo di seminari dedicati al tema della riforma costituzionale, nei quali i relatori erano rappresentanti unicamente da docenti favorevoli all’approvazione definitiva della riforma”.
E’ quanto affermano in una nota congiunta i deputati M5S, Danilo Toninelli e Gianluca Vacca, che aggiungono: “Inoltre, tra questi docenti, addirittura nove su undici avevano anche sottoscritto uno specifico appello politico detto “Manifesto per il Sì”, promosso dal Comitato referendario “Basta un Sì”, che fa capo al Presidente del Consiglio. Dato che la partecipazione da parte degli studenti a questo ciclo di incontri prevederebbe l’attribuzione di 3 crediti formativi universitari (CFU), non può considerarsi una semplice iniziativa divulgativa, bensì un’attività inserita ufficialmente all’interno della programmazione curricolare dell’Università degli Studi di Bologna”. “Abbiamo presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, per sapere se sia a conoscenza di quanto accaduto presso la facoltà di Giurisprudenza dell’università degli studi di Bologna – concludono gli esponenti pentastellati - e per conoscere quali iniziative urgenti intenda adottare, ferme restando l’autonomia e la libertà universitaria, per evitare la strumentalizzazione politica delle attività curriculari nelle università italiane, e le censure delle attività studentesche da parte dei ragazzi che sono per il no al referendum costituzionale del 4 dicembre”.

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