(ASI) “Il monitoraggio in corso a Taranto e provincia sulla possibile presenza di diossine nel latte materno, effettuato dall’ASL della città ionica e dall’Istituto superiore di sanità su prescrizione dell’AIA (Autorizzazione integrata ambientale) dell’Ilva, evidenzia il grave rischio a cui sono sottoposte le neomamme che vivono a Taranto e provincia.
Dal loro seno, in seguito ad una prolungata esposizione agli agenti inquinanti diffusi dal gigante dell’acciaio, potrebbe infatti uscire del latte malato.  Una eventualità da non sottovalutare di certo, considerando per di più l’incidenza dell’inquinamento industriale sulle patologie più diffuse in città, da quelle respiratorie a quelle oncologiche”, lo dice l’onorevole Vincenza Labriola, a capo del Gruppo Misto in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati. “A Taranto i bambini si ammalano di tumore più che in ogni altra città italiana – prosegue Labriola –, un dato conosciuto, ma che sino ad oggi non ha purtroppo scosso le coscienze dei nostri governanti, che continuano a mantenere in vita Ilva guardando al futuro senza lungimiranza”.

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