(ASI) Roma  – «Pensavamo di aver visto tutto con i decreti precedenti, ma quest’ultimo appena pubblicato in Gazzetta è riuscito a sorprenderci. Con l’ennesimo decreto Salva Ilva il governo oltrepassa il confine della legalità stabilendo per l’eventuale acquirente degli impianti tarantini una licenza di uccidere a norma di legge»: è il commento dei parlamentari M5S delle Commissioni Attività produttive, Ambiente e Industria di Camera e Senato.

«Il decreto estende l’immunità, già incredibilmente concessa ai commissari anche all’acquirente. Che potrà anche chiedere l’allungamento temporale per la presentazione del piano ambientale, ancora assente dalle scene industriali nonostante lo abbiamo chiesto da tempo». Non solo: si nominano altri tre subcommissari presso il ministero dell’Ambiente, che dovranno esprimere parere su tale dilazione, pagati con «un compenso in misura pari al compenso annuale spettante ai componenti della commissione tecnica di verifica
dell'impatto ambientale maggiorato del venti per cento».

Insomma, il nuovo acquirente potrà fare quello che vuole, in totale autonomia.
Eppure proprio pochi giorni fa l’Asl aveva pubblicato i dati del locale Registro Tumori, confermando che il danno causato dal disastro ambientale e sanitario nel tarantino è già fatto e che se ne pagheranno le conseguenze ancora per anni. Addirittura indipendentemente dalla riduzione della fonte di inquinamento. «Figuriamoci concedendo questa ulteriore licenza ad uccidere. Noi diciamo no a questo decreto e la nostra battaglia in Parlamento sarà durissima, a partire dalle Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera dove il decreto approderà nei prossimi giorni», promettono i parlamentari M5S.

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