(ASI) Roma - “Draghi è alla canna del gas, proprio come l’economia della zona euro. Le decisioni del presidente Bce sono il tentativo disperato di raddrizzare il piano inclinato di una situazione economica globale sulla quale le banche centrali hanno ormai una presa pari a zero”. Lo denunciano attraverso una nota i deputati M5S.
“Il Qe finora non è servito a nulla: basta vedere gli ultimi dati in flessione sui prestiti bancari alle imprese. Peraltro, adesso aumenterà il rischio che Francoforte non trovi nemmeno titoli disponibili sul mercato”, aggiunge il M5S Camera.
“Siamo di fronte a trasformazioni economiche epocali e le deflazione non si batte con la sola politica monetaria. I cambiamenti demografici, l’alta disoccupazione strutturale, il progresso tecnologico, ma soprattutto l’aggressione ai redditi e al welfare. Serve una rivoluzione copernicana: senza un rilancio degli investimenti e un reale aumento del potere d’acquisto dei consumatori, il cavallo continuerà a non bere”, spiegano i portavoce Cinquestelle della Commissione Bilancio di Montecitorio.
“L’Italia è tra i primi ad andarci di mezzo. E Renzi non ha nemmeno più lo scoglio di Draghi cui aggrapparsi. E’ evidente, infatti, che senza inflazione e con la crescita in frenata anche in questo avvio d’anno, la scommessa del governo sul deficit e sul debito è un azzardo senza senso, a prescindere dall’elemosina sulla flessibilità che potrà arrivare dalla Ue nei prossimi mesi. Cosa ha intenzione di fare Padoan - concludono i portavoce Cinquestelle - Dovremo aspettare il Def di aprile o magari il ministro dell’Economia si degnerà di fare chiarezza un po’ prima? In questa situazione ogni giorno sprecato è un passo verso un baratro che gli italiani non meritano”.

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