(ASI) Roma - Che fine faranno i vincitori del concorso bandito dal Comune di Roma? Non c'è luce in fondo al tunnel per le migliaia di persone che hanno superato il concorso per essere assunti e che, ancora oggi, sono in attesa dell'inserimento.

Un lieto fine che nessuno è in grado di prevedere quando arriverà: con l'ultima "legge di Stabilità" Matteo Renzi e il suo Governo hanno aumentato in maniera sensibile le limitazioni al turn over con l'effetto di generare, di fatto, un blocco delle assunzioni nel pubblico impiego almeno fino a tutto il 2016. "Oggi Roma vanta un deficit di circa 8mila unità – sostiene la parlamentare M5S Tiziana Ciprini – e ciò significa che, se anche venissero assunti tutti i vincitori e gli idonei in blocco, non si riuscirebbe a colmare l'enorme deficit di personale che grava sulla Capitale e che è possibile toccare con mano recandosi in qualsiasi ufficio comunale. Attualmente l'Urbe può arrivare al 100 per cento del turn over ma, nonostante questo, prevede un piano assunzionale triennale ben lontano dalle sue possibilità e dalle esigenze della cittadinanza. Roma non è in grado di garantire servizi, neanche di discreta qualità, eppure ancora una volta a pagare le conseguenze della cattiva gestione degli enti locali, saranno i giovani. A causa del buco di 340 milioni nel bilancio del Comune capitolino creato da amministratori e dirigenti che hanno usato la macchina amministrativa per scopi clientelari, per ripianare il bilancio si propone con una norma ad hoc di bloccare il turn over, escludendo così i tanti giovani, preparati e meritevoli, da qualsiasi possibilità di accesso di lavoro nella PA. Anziché perseguire e mettere alla porta coloro che hanno generato il debito e i politici conniventi per danno erariale - conclude Ciprini -, con un emendamento si blocca il ricambio e si toglie la speranza ai vincitori del concorso che vedono ridotte al lumicino le speranze di avere il riconoscimento di ciò che gli spetta. La norma che blocca il turn over non serve e ne chiederemo la soppressione".

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