(ASI) "Lo stadio Flaminio versa in condizioni proibitive, interne ed esterne, inaccettabili per una struttura così importante per lo sport capitolino e nazionale. In occasione di un sopralluogo ho verificato personalmente lo stato della struttura, che da stadio memorabile è divenuto un rifugio di senzatetto.

Ho trovato una vegetazione infestante che ricopre gli spalti, le tribune, le strutture e cancellate esterne. L'acqua si infiltra ovunque e i rifiuti sono disseminati tra la palestra e la piscina, entrambe devastate dalla ruggine. Questo è il panorama desolante con cui si presenta l'impianto, nato alla fine degli anni '50 da un progetto di Antonio Nervi, oggi in completo stato di abbandono a causa delle negligenze del sindaco Marino, che aveva conferito al dipartimento comunale competente l'incarico di proporre un project financing. Ad oggi è lo stesso Dipartimento comunale ad avere l'obbligo di vigilanza sull'impianto e un costo annuo per la manutenzione e vigilanza che si aggira sugli 800.000 euro. Oggi ci chiediamo dove è finito il bando aperto ai privati promesso per mesi?". Lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio.

"La giungla in cui è ridotto cancella anni di derby tra Roma e Lazio memorabili, prima dei mondiali del 1990 e i recenti appuntamenti dell'affascinante sei nazioni di Rugby . Chiedo che il nostro stadio Flaminio non diventi un relitto, anche perchè il desiderio di moltissimi romani è vederlo nuovamente attivo e gremito, in tutto il suo fascino. Per questo mi rivolgo al commissario Tronca, affinché consideri quanto sia importante l'impianto per lo sport capitolino e nazionale e si adoperi per rimediare al pasticcio e al lassismo generato dalla giunta Marino". Conclude Santori.

 

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