(ASI) "Le minacce al giornalista Paolo Borrometi, sono minacce allo Stato. Borrometi, sotto scorta da oltre un anno, ha ricevuto nuove minacce, questa volta via facebook, dalla famiglia mafiosa dei Ventura di Vittoria.

Minacce pubbliche, che hanno coinvolto anche magistrati, poliziotti, carabinieri. Minacce in chiaro per affermare che non hanno timore di essere individuati, affermando così maggiormente la loro tracotanza nei confronti della società civile. E' necessario una risposta corale della politica, dei mezzi d'informazione, che non vogliono vedere quanto pervicace e pericolosa sia la mafia presente tra Ragusa, Modica e Scicli, comune attualmente sciolto per mafia".

I membri M5S della commissione Antimafia sono fermi nella difesa della libertà d'informazione costantemente minacciata dalla criminalità organizzata: "In questi giorni stiamo elaborando la versione finale della relazione sui giornalisti minacciati dalle mafie. Abbiamo lottato duramente perché fosse inserita anche la vicenda Borrometi. Ci rendiamo conto che ci sono troppe storture, troppi minacciati di serie A e serie B. Ricordiamo Nello Trocchia, minacciato e da oltre due mesi non ha nessuna protezione. Il lavoro di Borrometi ha portato allo scioglimento del comune di Scicli, ha scoperchiato il marcio sotto l'immagine patinata di una terra che sembra silente e pacifica come la provincia ragusana. Non sono accettabili minacce pubbliche a cui lo Stato sembra non riuscire a rispondere. Paolo Borrometi ha la nostra piena e incondizionata solidarietà ma non basta, devono essere messi in grado di non nuocere coloro che lo minacciano costantemente".


Redazione Agenzia Stampa Italia

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