(ASI) Roma - "Le analisi sembrano migliorate, auspico un'apertura a breve del Terminal3": questo diceva una settimana fa il ministro dei Trasporti Graziano Delrio.

Clamorosamente smentito dall'Istituto superiore della sanità. «I dati diffusi ieri indicano invece un inquinamento ancora in atto, presente, e grave. La bonifica deve essere completa non parziale: lo dice l'Istituto superiore di Sanità e lo avevamo anticipato nell'esposto consegnato qualche giorno fa alla procura di Civitavecchia guidata dal giudice Amendola», dicono i deputati M5S in Commissione Trasporti e i portavoce romani che stanno seguendo la vicenda del rogo all'aeroporto fin dalle prime ore.

Due giorni dopo aver depositato l'esposto del M5S, la decisione di tenere chiuso il terminal, contrariamente a tutti gli auspici del ministro.
« Praticamente ci stiamo sostituendo al ministro - continuano i portavoce alla Camera del M5S e la consigliera del M5S a Fiumicino Fabiola Velli - Già quando con un blitz ci recammo al Terminal3, 15 giorni dopo l'incendio, avevamo riscontrato e denunciato quanto neanche oggi il governo sta riconoscendo: i lavoratori sono stati impiegati in una zona fortemente inquinata, piena di sostanze tossiche e nocive. Nessuno si è preoccupato della loro salute, da Delrio a Renzi è stato solo un rincorrersi di rassicurazioni per Enac, Adr, gli investitori. Se avessero diretto il 10% della loro attenzione verso i cittadini, passeggeri e lavoratori, non avremmo la situazione di oggi: almeno 400 persone sono dovute ricorrere alle cure dei sanitari per intossicazione e varie sintomatologie collegabili al rogo, che in molti casi sono anche state minimizzate nei referti medici. Una situazione di abbandono insostenibile».


Redazione Agenzia Stampa Italia

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