(ASI) "E così sono sette, come i vizi capitali, i decreti "Salva Ilva" emanati dai Governi succedutisi negli ultimi anni. E così anche questo decreto consolida il processo per cui, decreto dopo decreto, Taranto e i tarantini si sono visti progressivamente spogliare di ogni tutela e garanzia”.

Così Samuele Segoni, deputato di Alternativa Libera, interviene in aula alla Camera dei Deputati sul voto finale sul nuovo decreto legge sull'Ilva.

"In spregio alla nostra Costituzione a Taranto abbiamo costretto la popolazione a barattare la salute per il lavoro. Con questo decreto – continua -  si aggirano le prescrizioni del piano Aia: basterà rispettare solo la quota dell’80%, indipendentemente dalla rilevanza del loro contenuto, e noi già ci immaginiamo cosa succederà; rimarranno fuori le prescrizioni più onerose anche se fondamentali per la tutela della salute, come la copertura dei parchi minerari, con conseguenze negative per la salute pubblica”.

"Il polo oncologico pediatrico rimane fermo al palo, è assente un piano industriale e non c’è l’impulso ai green jobs - ricorda Segoni - ma quello che è ancora più grave è che a Taranto nessuno è responsabile verso l’inquinamento ambientale, verso i lavoratori e i cittadini. L’Ilva con questo decreto è diventato un buon affare, ma non certo per i tarantini. Per i cittadini - conclude -, per la difesa dei principi costituzionali come il lavoro, la salute, il territorio, la giustizia, Alternativa libera voterà contro l’approvazione del decreto”.

 


Redazione Agenzia Stampa Italia

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