(ASI) Roma – "Ancora una volta dal Pd e da questa maggioranza arriva un 'no', anzi cinque 'no' alle proposte del M5S. Il Pd è il partito del 'no' e prosegue il suo andazzo autoritario, ponendo per la 31esima volta la questione di fiducia".
Così il gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle alla Camera a proposito dell'iter del decreto Milleproroghe.
"Il MoVimento 5 Stelle aveva fatto cinque proposte, di buon senso e a favore di cittadini e imprese. Il Pd ha detto 'no' al ripristino dei finanziamenti per la Terra dei fuochi. 'No' alle compensazione delle cartelle esattoriali con i crediti verso la PA. 'No' al ripristino dell'iva al 10 per cento sul pellet. 'No' al mantenimento dei tassi al 4 per cento sulle trattenute bancarie delle detrazioni per le ristrutturazioni. 'No' allo stop a proroghe e deroghe sull'accesso ai benefici per i partiti".
"Il Pd deve spiegare ai cittadini della Terra dei fuochi il suo 'no' ai fondi che gli spettavano. Così come deve spiegare perché ha prediletto gli interessi delle banche, dei partiti, delle lobby del gas, invece di ammettere le nostre proposte tutte a favore dei cittadini. Ancora una volta – concludono – il Pd e la maggioranza non riescono a slegarsi dai vincoli dei mille interessi che devono servire, mentre i cittadini continuano a pagare"
Milleproroghe: le cinque proposte del M5S “Pd e maggioranza provino a dire ‘no’”
(ASI) “Stop all’accesso ai benefici per i partiti, ripristino dei finanziamenti per la terra dei fuochi, compensazione delle cartelle esattoriale con la pa fino al 2016, ripristino dell’iva al 10 per cento sul pellet, mantenimento dei tassi sulle trattenute bancarie delle detrazioni per le ristrutturazioni”. Sono questi i cinque punti, proposti dai deputati del MoVimento 5 Stelle alla maggioranza, da inserire del decreto Milleproroghe.
“Si tratta di cinque punti di buon senso, che tutelano i cittadini e le imprese, a favore della sostenibilità economica e ambientale – spiega il M5S alla Camera – Ora il Pd e la maggioranza provino a dirci un’altra volta ‘no’. Spieghino ai cittadini perché non possono essere sostenute proposte fatte nell’interesse collettivo” concludono i deputati.
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