(ASI) Reggio Calabria - Il diluvio di bollette e ingiunzioni di pagamento che la Reges sta inviando nelle case di decine di migliaia di famiglie reggine rappresenta un insulto alla nostra città.

In questi giorni, infatti, il carrozzone clientelare chiamato Reges sta recapitando alla popolazione indecenti bollette relative, udite udite, alle integrazioni dei pagamenti dell’acqua e della spazzatura dell’anno 2013 e, addirittura, del 2012.

Dopo quasi tre anni si chiedono agli incolpevoli reggini nuovi, quanto ingiustificati, pagamenti con la motivazione di una non meglio definita integrazione.

Si tratta, specie in questo momento di drammatica crisi economico-sociale, di uno sfregio nei confronti dell’incolpevole popolo di Reggio.

Fra l’altro, è sempre necessario ricordare che, a causa del tragico e fallimentare decennio amministrativo di Scopelliti e Arena, si parla di imposte per servizi assolutamente deficitari o inesistenti: in questi anni l’acqua nelle case è mancata e quando c’era non era potabile, mentre tonnellate di spazzatura hanno inondato le strade con le gravi conseguenze sanitarie del caso.

Appare, quindi, indispensabile che il Sindaco Giuseppe Falcomatà, la giunta e il consiglio comunale assumano rapidamente una formale iniziativa per sospendere e bloccare questo fiume di ingiustificate bollette.

Si tratta di un aspetto cruciale finalizzato a rendere visibile la differenza e la discontinuità con il vergognoso passato che ha distrutto la città.

La gente è esasperata e non può pagare, l’economia è ferma e i consumi, anche in questi giorni pre-natalizi, sono paralizzati.

Pertanto, chiediamo al Sindaco Falcomatà, certamente sensibile alla delicatissima questione, un provvedimento finalizzato alla revoca delle ingiunzioni di pagamento per le integrazioni degli anni passati.

Allo stesso modo reputiamo improcrastinabile una decisione finalizzata alla salvaguardia e alla tutela delle famiglie meno abbienti, anche con forme di esenzione totale, rispetto al pagamento delle imposte comunali.

Questa vicenda, evidenzia, collateralmente, la necessità di un improrogabile intervento concreto nei confronti della Reges che macina profitti e incassa degli aggi  ingiusti, stratosferici e al di sopra di qualsiasi logica di “mercato”.

In tal senso, urge procedere ad un’azione strutturale sulla Reges. Coerentemente con quanto abbiamo proposto durante la campagna elettorale, siamo convinti che, salvaguardando i lavoratori, è utile per la città chiudere la società mista Reges: un carrozzone clientelare che, oggi più che mai, non ha alcun motivo di esistere.

Come abbiamo affermato nei mesi scorsi, le società miste devono essere chiuse e anche la Reges deve smetterla di guadagnare e ingrassare sulla pelle dei reggini.


Redazione Agenzia Stampa Italia

 

 

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