(ASI) "Non siamo contrari per principio alla rivalutazione delle rendite catastali, purché tale operazione sia improntata alla massima equità e correttezza." - dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.

Non vorremmo, però, che il nuovo calcolo degli estimi catastali sia l'ennesima strategia per portare maggiori incassi nelle casse dello Stato e degli enti locali.

Nella norma si parla di una generica "invarianza di gettito", nella quale non riponiamo alcuna fiducia: non sarebbe la prima volta che precauzioni di questo tipo venissero disattese.

Qualora avvenisse una revisione delle rendite, quindi, dovranno essere adeguate di conseguenza anche le aliquote di Tasi e IMU. In caso contrario i cittadini si troveranno a far fronte a un vero e proprio salasso. È noto, infatti, che tali imposte sono calcolate in base alle rendite catastali: se aumenta la rendita aumenterà anche l'imposta in maniera esponenziale.

Su un altro versante, a fronte di un aumento delle rendite catastali, vi sarà anche un incremento del reddito Iseeu che rappresenta un importante parametro per l'accesso a diversi servizi (all'asilo nido alle mense scolastiche), nonché per il pagamento delle tasse universitarie.

È evidente, quindi, che ritoccare le rendite catastali è una materia estremamente delicata, che richiede precisione, attenzione, obiettività, imparzialità e controlli rigorosi.

Qualora anche solo uno di tali elementi venisse a mancare le ricadute per i cittadini potrebbero essere disastrose: il maggior esborso sul fronte dalla tassazione sulla casa rischierebbe di raggiungere anche +230 / +260 Euro annui.

Vigileremo affinché ciò non avvenga ed affinché i ritocchi delle rendite contribuiscano a realizzare veramente un sistema più equilibrato, senza colpire esclusivamente "i soliti noti".


Redazione Agenzia Stampa Italia

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