(ASI) Roma  - La Camera dei Deputati ha finalmente iniziato ad esaminare la mozione "sullo sconto inglese" depositata quasi un anno fa dal Movimento 5 stelle.

Si tratta della cosiddetta "correzione britannica" stabilita a Fontainebleau nel lontano 1984 che accorda al Regno Unito il rimborso di un importo pari al 66% della differenza tra il suo contributo al bilancio Ue e la quota ad esso spettante dallo stesso bilancio. L'onere finanziario di tale rimborso è, per la gran parte, a carico della Francia e soprattutto dell'Italia. "Ci auguriamo che i colleghi degli altri partiti sostengano la nostra richiesta” ha dichiarato Filippo Gallinella esponente del Movimento 5 Stelle in Commissione Agricoltura, presentando la mozione in Aula, che prosegue:  "Gli accordi presi a Fontainebleau erano dettati da un consistente stanziamento di risorse comunitarie a titolo della allora nascente politica agricola comune e tali da poter giustificare particolari agevolazioni concesse a Paesi con scarsa vocazione agricola come la Gran Bretagna. Sappiamo che oggi la spesa agricola dell'Unione europea si è notevolmente ridotta e simili meccanismi non hanno più ragione di esistere tanto più se a spese di alcuni Stati membri come l'Italia in piena crisi economica e con contribuzioni al bilancio comunitario già  assai elevate in relazione alla propria prosperità. Questa unione delle politiche di austerità e dei trattati irriformabili dal basso  è il frutto di divergenze ed egoismi nazionali che poi, alimentati dal diverso grado di sviluppo delle economie, hanno contribuito a costruire una integrazione vantaggiosa per alcuni e svantaggiosa per altri, dove le regole valgono per alcuni ma non per tutti e troppo spesso le resistenze nazionali si sono tradotte  in vere e proprie “clausole di favore” a vantaggio di quei Paesi che altrimenti non avrebbero firmato gli accordi rallentando o interrompendo il processo di integrazione. Ora è davvero il caso di cambiare verso”.


Redazione Agenzia Stampa Italia

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