(ASI) Roma - “I primi carichi di armi inviate dai paesi occidentali ai peshmerga sarebbero stati bloccati dal governo centrale iracheno, il che conferma le nostre perplessità riguardo l’invio di strumenti bellici ai curdi deciso dall'esecutivo.

Una mossa che rischia di alimentare l'escalation di violenze nella regione, riaccendendo tra l'altro le braci dello scisma tra sunniti e sciiti". Lo affermano i deputati delle commissioni Esteri e Difesa del M5S, che aggiungono: "L’invio di armi senza aver infatti prima creato le condizioni politiche necessarie rischia di trasformarsi in un boomerang”. “Il governo è ancora in tempo per ripensarci - afferma il vice-presidente della Commissione Difesa della Camera, Massimo Artini - tanto più che l’invio di fucili e lanciarazzi, di cui i peshmerga hanno già ampie dotazioni, rischia di alimentare il mercato nero, poiché queste armi potrebbero essere vendute o scambiate per ottenere gli armamenti più pesanti, soprattutto - conclude - missili anti-carro, che sono poi il vero oggetto delle richieste curde”.


Redazione Agenzia Stampa Italia

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