(ASI)Roma - “L’approvazione della riforma della legge sulla cooperazione internazionale è un successo di cui andiamo orgogliosi, giunto grazie al nostro contributo dopo sei legislature di tentativi falliti".

Lo dichiarano i deputati M5S della Commissione Esteri, che aggiungono: "Siamo riusciti ad ottenere, tra le altre cose, il divieto di partecipazioneai progetti per tutte quelle banche e imprese che commerciano in armi, l'indicazione dettagliata dei finanziamenti onde evitare che i fondi destinati finiscano in 'programmi fantocci', nonché la sostituzione dell'acronimo APS (aiuto pubblico allo sviluppo) in CPS (cooperazione pubblica allo sviluppo): un passo decisivo, un salto culturale - spiegano i parlamentari -, perchériteniamo ingiustificabile il ricorso all'utilizzo di terminologie quali ‘aiuto’ che ancora oggi sembrano descrivere il sostegno ai Paesi più in difficoltà come una forma caritatevole di beneficenza”. “Dispiace tuttavia appurare - proseguono però i pentastellati - che il Pd non abbia persooccasione per dimostrare il suo clientelismo anche sulla designazione dei vertici della futura agenzia che si andrà a costituire con l’entrata in vigore della legge. Durante il dibattito in aula abbiamo infatti chiesto che la direzione fosse affidata tramite bando pubblico, seguendo così un principio di totale trasparenza, ma - concludono i deputati M5S - coloro che oggi si fanno chiamare ‘democratici’ hanno posto il proprio veto. A dimostrazione che il Pd, anche nella cooperazione, vuole un'agenzia di nominati".


Redazione Agenzia Stampa Italia

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