Lazio. Sanità. Santori: “nei tempi se raccomandato o se paghi profumatamente”

(ASI) Roma -  “Le liste d’attesa peggiorano drammaticamente ogni giorno. Tra annunci e immobilismo non cambia nulla, anzi ormai matura la consapevolezza tra i cittadini che puoi ottenere una visita in tempi ragionevoli se sei raccomandato o se paghi profumatamente.

Alla luce dei nuovi dati diffusi è quindi evidente come la Regione Lazio calpesti quotidianamente l’art. 32 della Costituzione italiana”, così dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e componente della commissione Salute, nel denunciare il grave disagio che vivono oggi i pazienti della nostra Regione sulla questione liste d’attesa.

“Si continua a ricorrere sempre di più all’intramoenia, strumento così come attivato nei vari nosocomi del territorio è illegale proprio poiché è la normativa ad affermare che può essere attivata solo se le liste d’attesa delle visite offerte tramite i Recup risultano azzerate. Di fatto, ad oggi rappresenta dunque un modo per fare cassa sulla pelle della povera gente. I centri privati non risultano essere inseriti nelle agende e il regolamento previsto dalla giunta Zingaretti non prevede sanzioni per chi non mette a disposizione delle agende le reali prestazioni offerte. I toni trionfalistici che utilizzò Zingaretti diventano ogni giorno più ridicoli anche alla luce delle costanti e nuove denunce pervenute alla mail attivata Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.nell’ambito del Tour della Sanità Malata. Si tratta di moltissime situazioni che fanno perdere fiducia nei confronti della sanità pubblica, con liste d’attesa incredibili e pazienti trattati in modo irrispettoso, soprattutto in un contesto di giustizia sociale calpestata, per chi non può permettersi cifre astronomiche al fine di poter accedere al servizio privato. Adesso, più di prima, con queste liste d’attesa del presidente Zingaretti comprendiamo sempre di più perché gli utenti della nostra sanità sono definiti pazienti”, conclude Santori.

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