(ASI) Marghera (Ve) - La bioraffineria di Marghera rifornirà le navi della Marina Militare Italiana e americana. L'accordo, che si stilerà il prossimo 2 aprile, avrà come obiettivo l’interoperabilità dei carburanti di nuova generazione per le navi e per gli aeromobili. Quello del Petrolchimico di Marghera, infatti, è il primo esempio al mondo di raffineria petrolifera convertita alla produzione di biocarburanti derivati da oli  vegetali, di seconda o terza generazione. Dalla sperimentazione, il biocarburante potrà essere usato presto anche per gli aerei.

Al fine di ridurre la dipendenza dal petrolio, il 2 aprile la Marina atlantica firmerà una partnership con ENI, a Porto Marghera, per avviare la produzione di biocarburante a fine aprile. L'investimento di cento milioni di euro della Multinazionale italiana ha visto produrre 22 mila tonnellate di olio vegetale solo lo scorso mese, pronto per esser raffinato e utilizzato. Porto Marghera a pieno regime produrrà con ENI il 50% del biodiesel che arriverà alla distribuzione del cane a sei zampe, e il rimanente sarà per le Marine americana e italiana. Quest'ultima è la prima a sperimentare il diesel verde, in anticipo anche rispetto alle scadenze europee.  Questa è la svolta "verde" di Porto Marghera, che si sta confermando giusta. L’accordo verrà, non a caso, firmato presso la “green refinery” di Marghera. La chimica stava offrendo solo un effetto domino in negativo. ENI ha pensato così di riconvertire così la raffineria, sottraendo così  gli impianti da sicura chiusura.

Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia


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