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(ASI) È «assolutamente positiva» l'esperienza dei Patti per la sicurezza secondo il ministro dell'Interno Roberto Maroni che oggi ha partecipato alla firma del rinnovo di quello per Perugia, siglato nel marzo di tre anni fa e a cui sono seguiti altri 55 patti territoriali in altrettante zone d’Italia.

 

La cerimonia si è svolta nella prefettura del capoluogo umbro, presenti il prefetto Enrico Laudanna, il presidente della regione, Catiuscia Marini, quello della provincia, Marco Vinicio Guasticchi, e il sindaco, Wladimiro Boccali, oltre ai vertici di tutte le forze di polizia.

«I patti - ha osservato il ministro - sono l'articolazione territoriale del sistema della sicurezza, con il coinvolgimento delle istituzioni e dei soggetti che governano il territorio. Ciascuno nell'ambito delle proprie competenze».

«È un'articolazione federalista della sicurezza - ha proseguito il titolare del Viminale - in termini positivi. La somma di azioni di istituzioni. E i risultati ci sono. Con una diminuzione significativa dei reati, soprattutto di quelli che si combattono con il controllo del territorio», prevedendo un’intensificazione di questi strumenti a livello locale.

Soffermandosi poi sulla questione delle risorse, il ministro Maroni ha evidenziato la necessità di ingegnarsi per fare in modo che il controllo del territorio avvenga e aumenti con la consapevolezza che «la fase economica attuale non ci consente di mettere a disposizione ingentissime risorse».

«L'esperienza dei patti - ha precisato - ci dice che si può trovare comunque il modo di supplire a questa temporanea carenza di risorse. Uno di questi l'utilizzo di quelle sottratte alla mafia e alle altre forme di criminalità organizzata».

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