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(ASI) E' stata respinta dalla Corte Costituzionale, presieduta da Ugo De Siervo e riunitasi oggi al palzzo della Consulta, la legge sul legittimo impedimento. Secondo i giuristi della Corte la legge, che avrebbe sospeso i processi in corso a carico del Presidente del Consiglio e dei Ministri per i prossimi dieci mesi, violerebbe gli articoli 3 e 138 della Costituzione.

 

Viene quindi riaffidata ai giudici la scelta di sospendere un'udienza in base al legittimo impedimento, anche a chi ricopre alte cariche di governo.

Così si legge in una nota diffusa dalla Consulta: "La Corte costituzionale giudicando delle questioni di legittimità costituzionale relative alla legge n. 51 del 2010 in materia di impedimento a comparire in udienza del Presidente del Consiglio dei ministri, ha deciso che è illegittimo, per violazione degli artt. 3 e 138 della Costituzione, l'art. 1, comma 4, relativo all'ipotesi di impedimento continuativo e attestato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri; e' illegittimo, per violazione degli artt. 3 e 138 della Cost., l'art. 1, comma 3, nella parte in cui non prevede che il giudice valuti in concreto, a norma dell'art. 420-ter, comma 1, del codice di procedura penale, l'impedimento addotto". Inoltre, "non sono fondate le questioni di legittimità costituzionale relative all'art. 1, comma 1, in quanto tale disposizione venga interpretata in conformità con l'art. 420-ter, comma 1, del codice di procedura penale. Sono inammissibili le ulteriori questioni di legittimità costituzionale, relative alle disposizioni di cui all'art. 1, commi 2, 5 e 6, e all'art. 2"

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