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(ASI)L’Istat rende noto oggi il 24° calo consecutivo della produzione industriale che registra, rispetto ad agosto 2014, una flessione del -4,6%.

Un dato drammatico che conferma la situazione di profonda crisi del nostro sistema economico, destinata a peggiorare ulteriormente alla luce dell’incremento IVA.

La contrazione del potere di acquisto delle famiglie, infatti, comporta conseguenze sempre più serie sull’andamento della domanda interna: secondo le stime aggiornate dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, la riduzione dei consumi nel biennio 2012-2013 rischia di raggiungere a fine anno il -8,1%, con una contrazione della spesa complessiva delle famiglie di circa 60 miliari di Euro.

Ovviamente tale riduzione non potrà che avere un impatto estremamente negativo sul fronte della produzione industriale che, a sua volta, porterà ad un aumento di fallimenti, chiusure di attività, disoccupazione e cassa integrazione.

“È urgente ed indispensabile che il Governo agisca con decisione per spezzare tale andamento: la strada più concreta per farlo è avviare un rilancio della domanda interna ed una ripresa degli investimenti per lo sviluppo e la ricerca.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

In tal senso è fondamentale fare un passo indietro sull’IVA, riportando l’aliquota ordinaria al 21% o, ancora meglio, al 20%.

Tale misura consentirebbe, allo stesso tempo, di dare ossigeno alla domanda di mercato e di riportare ingenti risorse nelle casse dello Stato che, a seguito della precedente manovra sull’IVA, hanno visto una costante e drammatica riduzione dei propri introiti (a causa della contrazione dei consumi e della crescita delle prestazioni in nero).

 

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