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Occupazione di suolo pubblico, un odioso balzello per le associazioni senza fini di lucro

(ASI) Lettere in Redazione - "In merito alla polemica sulla occupazione di suolo pubblico che la Giunta Mascia ha pensato bene di non esigere in occasione dei concerti, è bene che la pubblica opinione sappia che anche le associazioni politiche sono tenute al pagamento della tassa. Lo è quando, come ad esempio noi radicali facciamo da mesi, si organizzano banchetti per consentire ai cittadini di esercitare  un diritto politico garantito dalla Costituzione come quello della sottoscrizione dei quesiti referendari".

"Per ogni banchetto - ha dichiarato l'esponente radicale - la nostra associazione, che vive solo delle rimesse costanti dei propri componenti, è costretta a sborsare oltre sessanta euro tra bolli, versamenti e imposta, anche se l'occupazione è limitata  ad appena due metri quadrati di suolo pubblico per un paio d'ore". Di Carlo ha definito "inqualificabile" il comportamento della Giunta pescarese che, oltre al pagamento dell'imposta, pretende l'inoltro di una istanza, corredata perfino di una planimetria dello spazio da occupare, con l'avvio di un'istruttoria all'esito della quale giunge la sospirata autorizzazion".L'esponente dei radicali abruzzesi ha concluso segnalando che in altri comuni, come ad esempio Montesilvano, le iniziative di raccolta firme da parte delle associazioni politico-culturali sono esentate dal pagamento di qualsiasi imposta.

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