Abrogazione Legge Merlin, botta e risposta Comunità Papa Giovanni-Radicali
(ASI)Lettere in Redazione - Le parole di Roberto Gerali, responsabile nazionale del Servizio Antitratta della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi. Robertoi Gerali appena ieri ha invitato il Sindaco Di Mattia alle dimissioni per la proposta di abrogazione parziale  della legge Merlin e per l'iniziativa di apertura di box del sesso, hanno suscitato la dura reazione da parte dei radicali abruzzesi.Secondo  Dario Boilini, della segreteria di Radicali Abruzzo. “Gerali non è nuovo a dichiarazioni sopra le righe e a esternazioni fondate su dati sballati, come in questo caso”.“Appena  qualche mese fa – ha spiegato Boilini – dinanzi ad una iniziativa del Sindaco di Napoli analoga a quella del Primo Cittadino di Montesilvano, Gerali aveva avuto l'ardire di chiederne le dimissioni: richiesta reiterata anche nei confronti di Di Mattia. Tali richieste vanno rispedite al mittente proveniendo, evidentemente, da persona attenta all'apparenza e disinteressata alla sostanza: il malessere che domina tra i cittadini e lo sfruttamento delle ragazze. Come per aborto e divorzio legalizzare non significa soccombere ai fenomeni ma governarli e  sottrarli alla speculazione ed alla violenza e così facendo tutelare le  parti deboli”.L'esponente  radicale ha anche ricordato che “nell'occasione della richiesta di dimissioni rivolta a De Magistris, Gerali dichiarò che il fenomeno dello  sfruttamento era pari al 40% del totale complessivo della prostituzione” osservando che “questa percentuale, nelle dichiarazioni di ieri, si è inspiegabilmente innalza al 98%”.

Non  è mancato poi un riferimento polemico all'iniziativa che il Servizio Antitratta della Comunità Papa Giovanni XXIII adottò qualche anno fa, scendendo in piazza a Massa Carrara e La Spezia per manifestare contro la festa di Halloween, ritenuto un rito satanico.In  conclusione l'esponente di Radicali Abruzzo ha ribadito l'appoggio da tempo manifestato verso l'iniziativa di abrogazione parziale della legge  Merlin, spiegando che “la proposta non va a toccare il reato di sfruttamento che resterebbe tale” concludendo che “ciò che verrebbe garantita, al contrario, è la possibilità di esercitare la professione più antica del mondo in conseguenza di una libera scelta, autonoma ed individuale e, in questo caso, di prevedere tutti i diritti ed i doveri conseguenti, con benefici per tutti, a cominciare dalle cosiddette lucciole, che avrebbero tutele sanitarie e sarebbero protette proprio dalle grinfie degli sfruttatori; garanzie per la collettività, visto che  vi sarebbe un gettito fiscale di notevole rilevanza, ma anche vantaggi per l'ordine pubblico e per il decoro delle nostre città”.

 

 

 

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