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Inflazione. Federconsumatori: dati ancora sottostimati.La crescita dei prezzi è insostenibile per le famiglie
(ASI)Ancora sottostimati, a nostro parere, i dati dell’Istat sulla crescita dei prezzi nel nostro Paese. A giugno l’inflazione, secondo l’Istituto di Statistica, registra un rialzo dell’1,2% rispetto allo stesso mese del 2012. L’aumento relativo ai prodotti ad alta frequenza di acquisto che compongono il cosiddetto carrello della spesa, invece, risulta pari all’1,7%.

Anche se sottovalutati, tali aumenti comportano ricadute pesanti per i cittadini, pari a +604 Euro annui per una famiglia di 3 persone, cifra che equivale ad oltre un mese di spesa alimentare.

Cifre insostenibili, soprattutto in un momento critico come quello che le famiglie stanno vivendo.

Tale rialzo dei prezzi contribuirà ad accrescere ulteriormente la contrazione dei consumi già in forte crisi (l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha stimato nel biennio 2012-2013 una diminuzione del -7,3%), determinando un ulteriore calo della produzione industriale, con ricadute negative sul fronte occupazionale.

Un copione che si ripete da anni, con dati e ripercussioni sempre peggiori.

“È urgente intervenire dando nuovo slancio alla domanda di mercato: è questa la strada più efficace e concreta per avviare la ripresa economia ed uscire dalla crisi.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

In tal senso è fondamentale eliminare l’aumento dell’IVA, eliminare l’IMU sulla prima casa (fatta eccezione per le dimore di lusso), rinviare la Tares almeno al 2014 e disporre maggiori controlli sulla crescita dei prezzi e delle tariffe.

Inoltre, per una piena ripresa del sistema economico, è necessario un serio piano di rilancio degli investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca, fondamentali anche per i risvolti che tali operazioni avrebbero sul piano occupazionale.

 

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