×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
Sigarette elettroniche. Federcontribuenti: "le lobbies del tabacco studiano per scippare i liberi store"
(ASI) Lettere in Redazione - Pall Mall, Lucky Strike e Gauloises hanno comprato le fabbriche direttamente in Cina, mentre Philips Morris ha comprato i brevetti per costruire la sua e-cig in casa. Hanno fiutato il business della sigaretta elettronica e le grandi lobbies del tabacco vogliono comandare anche in questo nuovo settore appoggiandosi alla rete vendita del Monopolio di Stato (tabaccai).

 

Federcontribuenti: ” Questa Cina che sembra fabbricare di tutto, dove i controlli sono ridicoli, dove la criminalità organizzata sguazza come un’anatra in un lago, come farà a certificare i liquidi per le ricariche? Come faremo a sapere con certezza cosa stiamo inalando? Per mesi ci si è accaniti sulla sigaretta elettronica e ora forse si svelano i reconditi piani: volevano spianare la strada alle loro sigarette elttroniche in danno a chi nel settore ha investito con soldi privati e senza padroni?”

Ci chiamano bamboccioni, incapaci di autogestirci, incapaci di inventarci nuove professioni, di volere la pappa pronta e il posto fiso e quando ci si inventa un lavoro per sbarcare il lunario, ci portano via il piatto da sotto il naso. E’ il caso della sigaretta elettronica.  Lo Stato, con un decreto, vuole  dal 1° Gennaio del 2014 inserire  una tassa (o accisa, stanno decidendo), del 58,5% da applicare sia sui liquidi che sull’Hardware, di fatto costringendo i negozianti e gli importatori ad aumentare il prezzo di vendita di quasi il doppio ( se fosse confermata, la Tassa non escluderebbe il versamento dell’Iva, come invece farebbe l’accisa, ma quest’ultima comporterebbe la monopolizzazione del mercato tramite la lobbies dei tabaccai). Parla il portavoce dei commercianti della sigaretta elettronica, Massimiliano Begotti: ” sappiamo bene che il settore andrà regolamentato, e siamo noi stessi venditori che ci auspichiamo che lo Stato ci riconosca come categoria, magari anche tassando i liquidi, ma non crediamo si possa tassare una batteria al litio o la fibra di vetro, o i tubi metallici, altrimenti andrebbero tassate tutte le merci che nella specifica si rifanno a questi pezzi. E nemmeno possono far passare tutto tramite il Monopolio di Stato perchè siginficherebbe concedere la rivendita autorizzata solo ai tabaccai e questo significherebbe chiudere circa 3000 esercizi in tutta Italia. Ci sarà una manifestazione  a Roma davanti a Palazzo Montecitorio Martedì 9 Luglio, in occasione della discussione del decreto legge. Tutto questo ci appare come ingiustizia, in questo campo abbiamo rischiato di nostro investendo dei soldi, in alcuni casi indebitandoci per aprire uno store. Ora che hanno capito che potrebbero guadagnare lucrandoci sopra, prima ci sbaragliano con la disinformazione e poi con un decreto che ci scippa il lavoro ”.

Dai dati forniti da La 7 si è parlato di un  fatturato di circa 350 milioni nel 2012 per le e-cig mentre, per quanto riguarda il Monopolio,  la perdita nei primi tre mesi del 2013 è stata di circa 13,5 milioni. Significa che all’incirca tra IVA, IRES, IRAP, IRPEF si verseranno circa 150 milioni. La matematica non è un opinione  e quindi lo Stato ci ha guadagnato in entrate tributarie, forse, scontentando qualche multinazionale.

Per difendere la categoria sta anche nascendo un sindacato libero.

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

Continua a leggere