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Ci stanno rendendo ridicoli
(ASI) Uso un titolo forte per esprimere una situazione veramente dolorosa. Lo sfacelo totale della politica e conseguentemente delle istituzioni nostrane è in atto. Qualche tempo fa, si diceva che "La Cinematografia è l'arma più forte". Ineccepibile. Fors'anche profetico. Difatti, se poco tempo fa il lettore di questo articolo avesse potuto vedere il film "Benvenuto Presidente", diretto da Riccardo Milani, noterà qualche analogia. Il protagonista è Giuseppe Garibaldi, alias Claudio Bisio. Bibliotecario precario - pescatore, si ritrova un bel giorno eletto Presidente della Repubblica Italiana da un Parlamento imbelle, incapace di mettersi d'accordo sul nome. Il caso ha voluto che un Giuseppe Garibaldi vivente esistesse, avesse più di cinquant'anni, e per la trama del film, potesse rivestire il ruolo di Capo dello Stato. Uno scherzo che stava per finire male, per quei cialtroni che lo hanno posizionato lì, incapaci, tra l'altro, di defenestrarlo.

La realtà, purtroppo è diversa. In primo luogo, Giuseppe Garibaldi è stato capace di fare il Presidente della Repubblica. In questi giorni, assistiamo al killeraggio totale di ogni candidato. Poco importa di chi sia la responsabilità, di questo o quel personaggio. I nomi erano forse impresentabili, ma possiamo veramente rasentare la follia, votando Trapattoni o Valeria Marini? Il mondo ci sta guardando, la gente muore di fame, entra in ginocchio in fabbrica (quelle che rimangono aperte per miracolo) chiedendo un posto di lavoro, gli imprenditori si suicidano quotidianamente (ormai, non fa più notizia, si dirà) e la classe politica gioca. Tergiversa. Si dimette (atto doveroso, ma pur sempre tardivo) in blocco, abbandonando la nave proprio quando affonda. Forse, il capitan Schettino doveva prendere lezioni di guida da lorsignori.

Non c'è un piano B, tranne il peggiore pensabile. Napolitano Bis. Un golpe, grida qualcuno. Una sospensione della democrazia, urla un altro. Se poi associamo il governo dei saggi, all'incapacità di un'elezione, viene non ridere, ma da sotterrarsi.

Probabilmente, quando questo articolo apparirà, sarà già noto il nome del Presidente. O forse no. Comunque sia, per gioco in una pellicola cinematografica si eleggeva un salvatore. La realtà è diversa, si sa. Speriamo solamente non si trasformi in un incubo.

Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia

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