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(ASI)Lettere in Redazione - Siamo all’epilogo e alla vigilia di questa triste vicenda che mi ha vista combattere per due anni. Dopodomani sarà discusso presso il Tribunale di Milano un appello assurdo ed inconcepibile, basato sul nulla ed in cui, chi ha ammazzato mio figlio si arrampicherà sugli specchi per tentare una riduzione di una pena già di per sé ridicola e che per la legge italiana non potrà essere aumentata, ma solo ridotta o , al massimo, restare invariata.

Ecco il vero motivo per cui e’ sempre conveniente per l’imputato, ricorrere in appello… non c’e’ mai nulla da perdere, forse solo qualche irrisoria spesa del Tribunale. Io, quale madre di Vittima,comincio ad essere veramente stanca, dopo due anni e due mesi, cinque udienze in cui giudici diversi hanno giudicato TOTALMENTE colpevole l’omicida di mio figlio (e altro non poteva essere visto che Andrea rientrava a piedi dall’oratorio, sulle strisce pedonali ,e questo stillicidio di udienze in cui noi siamo stati sempre presenti, mentre  il signor C.A. e’ sempre stato contumace  ha ulteriormente aggravato lo stress ed il dolore di un’assenza e di una morte tanto crudele quanto improvvisa.

Ancora poche ore e sapremo quanto vale per la Giustizia Italiana una vita umana, persa per la scelleratezza alla guida altrui.-

E intanto la strage continua, i morti sulle nostre strade sono più di quattromila ogni anno, e le istituzioni assistono a tanto scempio sulle nostre strade, incapaci di dare risposte concrete, immediate e severe che offrano una reale deterrenza  ed una appropriata prevenzione.-

Mi auguro, ma senza troppe speranze, che fra le priorità di questo nuovo governo che si formerà proprio in questi giorni, ci sia l’introduzione del reato di omicidio stradale  che, attraverso pene certe e severe fermi la strage e salvi numerose vite umane.-

Elisabetta Cipollone

Mamma di Andrea De Nando

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