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CONFARTIGIANATO Trapani: Il settore edile della provincia di Trapani con l’acqua alla gola “Gli imprenditori hanno bisogno di interventi immediati”

(ASI)Trapani. Lettere in Redazone - Sconfortanti i dati relativi alle cancellazioni delle imprese artigiane della provincia di Trapani nel solo mese di gennaio 2013, più di 100 chiusure contro circa 50 iscrizioni e di queste cancellazioni molte sono imprese edili ormai con l'acqua alla gola. Partendo da questi dati, le previsioni per i primi mesi del 2013, non possono che essere decisamente scoraggianti.Una analisi questa, fatta da Francesco La Francesca Segretario di Confartigianato Imprese Trapani, mentre è a Pantelleria per iniziare una battaglia contro i mancati viaggi della Motonave di proprietà della Compagnia delle Isole (ex SIREMAR) che per quasi una settimana hanno bloccato le attività di imprese artigiane rimaste senza materiali.

"Se non liberiamo risorse per la crescita - sottolinea Francesco La Francesca - non produciamo ricchezza e non creiamo posti di lavoro, non avremo risorse per investire. Dobbiamo pensare a come rilanciare il manifatturiero: servono politiche industriali tarate per il nostro sistema produttivo". Insomma, occorre pensare alla grave situazione in cui si trova il comparto dell'edilizia e delle costruzioni.

"Qualcosa va fatto per rimuovere il blocco del credito che ha investito il settore - continua La Francesca - è sintomatico come proprio il comparto numericamente più rappresentato (costruzioni) sia anche quello più in difficoltà. Non dimentichiamo che rischiamo di depauperare un valore immenso del nostro patrimonio immobiliare, vanificando i sacrifici di quella maggioranza silenziosa che ha investito parte della propria vita lavorativa per realizzare il sogno di avere un casa di proprietà".

"Gli imprenditori - ribadisce il segretario della Confartigianato Imprese Trapani - hanno bisogno di interventi immediati: abbattimento della pressione fiscale e riduzione del costo del lavoro, decisa azione per la semplificazione e riduzione della burocrazia, rigore morale nel governo della cosa pubblica, riforma della giustizia, politiche per la crescita e rilancio dell'occupazione. L'impresa è praticamente bloccata negli investimenti: o paga le tasse o compra macchinari; se non sblocchiamo gli investimenti la competitività delle nostre imprese sarà sempre più compromessa. Il carico di oneri indiretti rende il costo del lavoro tra i più alti d'Europa mentre il salario netto che rimane al lavoratore è tra i più bassi del vecchio continente. E' indispensabile ridurre la forbice a vantaggio di una migliore competitività delle nostre produzioni e più risorse al reddito dei lavoratori".

"La burocrazia e l'eccesso di norme - conclude La Francesca - pongono l'Italia tra gli ultimi paesi al mondo per la libertà d'impresa. Non è più tollerabile, specialmente per chi vuol fare impresa"

<http://www.confartigianato.trapani.it/Confartigianato_Trapani/Home_files/shapeimage_1.png>

 

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