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(ASI) Domani sarà trascorso esattamente un anno dal tragico naufragio della Costa Concordia, in cui hanno perso la vita 32 persone. Uno degli episodi più drammatici della storia recente, intorno al quale vi sono ancora molti dubbi ed incertezze, soprattutto circa le gravi responsabilità che hanno portato al naufragio. Rinnoviamo il nostro cordoglio ai parenti delle vittime, e la nostra solidarietà a tutti coloro che erano a bordo, che ancora oggi fanno i conti con il ricordo traumatico di quella notte da incubo.

Mai nessuna scelta né provvedimento potrà mai alleviare quello che è accaduto, quel che è certo è che, a un anno di distanza, è tempo di fare alcune osservazioni.

Oltre a sollecitare la Magistratura perché faccia al più presto chiarezza su questa grave vicenda, continueremo a batterci affinché le norme sulla navigazione, sulle rotte, sulla formazione dell’equipaggio e sull’informazione dei passeggeri siano sempre migliori ed attente, e affinché vengano adottati tutti i dispositivi di sicurezza per far sì che una simile tragedia non si ripeta mai più.

Ci chiediamo, inoltre, per quanto tempo ancora dovremo vedere quel doloroso e lugubre relitto, che incombe e deturpa le splendide coste del Giglio.

Vorremmo dar notizia che, nella tragedia, almeno una piccola nota positiva c’è: stando ai dati Costa aggiornati a dicembre 2012, dei 3.055 passeggeri tornati nelle proprie case senza subire lesioni fisiche, il 70% ha ottenuto i rimborsi ed i risarcimenti, accettando l’accordo con Costa che prevedeva indennizzi di 14.000 Euro a passeggero. (Dei restanti passeggeri il 20% non ha ancora preso una decisione e solo il 10% ha intrapreso azioni legali, di cui 2/3 negli USA).

Un accordo (la cui sottoscrizione è completamente gratuita per rispetto del disastro avvenuto) che abbiamo fortemente voluto che ha evitato ai cittadini lunghi tempi di attesa e onerosi costi di carattere legale, ma ha anche scongiurato un ulteriore sovraccarico per i tribunali italiani.

Redazione Agenzia Stampa Italia

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