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(ASI) L'accesa dialettica fra Bersani e Renzi continua. Sullo sfondo ci sono le primarie del Partito Democratico, in realtà la controversia fra Bersani e Renzi è molto più ampia e profonda ed interessa in primo luogo la linea politica futura da dare al partito. Linee guida che, secondo il segratario Bersani devono essere l'espressione della volontà che emergerà dalla maggioranza interna al partito e non dettate da sollecitazioni ed ingerenze che provengono dall'esterno.

Per questo, non deve sorprendere se la tregua è finita tra i due e se il confronto fra di loro si fa di nuovo aspro. Una cosa deve essere chiara a tutti: in gioco c'è molto di più del primato delle primarie. Botta, risposta e controreplica sono arrivati giusto appunto sui temi molto importanti, fra i quali, in primissimo piano c'è la finanza.

Comincia il leader del Pd Bersani
che parlando da Ginevra va all'attacco del sindaco di Firenze criticando il suo incontro con esponenti dell'alta finanza a Milano. "Io credo che qualcuno che ha base alle Cayman non dovrebbe permettersi e di dare consigli", dice Bersani che proprio non riesce a digerire la cena di raccolta fondi per il “rottamatore”, organizzata da Davide Serra di Algebris. "Non lo dico per Renzi - aggiunge - ma in generale: abbiamo già dato. Se qualcuno pensa che l'Italia sia un paese talmente indebitato da poterselo comprare a poco prezzo sbaglia". Certa finanza non è trasparente e consiglio di stare attenti da quello che viene da alcuni centri finanziari. Bersani prosegue la polemica anche da Palermo:Quindi cautela nei rapporti con i banchieri e siamo felici che Renzi abbia deciso che parlerà solo di contenuti”.

Pronta la replica di Renzi che sfida il suo segretario: “La finanza non è buona o cattiva. La finanza esiste ed è centrale per chi vuole governare un Paese in queste condizioni”,

Questa la dice lunga sulla cena di Renzi coi i banchieri come ha rilevato Bersani. Un incontro e un compromesso al quale probabilmente il sindaco di Firenze non ha potuto sottrarsi e che comporta un semplice quesito: Renzi su impulso dell'alta finanza vuole fare un'epurazione selettiva all'interno del Pd, rottamando quei politici ad essa invisa, come ad esempio Dalema ( e in prospettiva chissà, forse anche Bersani), che da tempo sono entrati nell'occhio del mirino dei poteri forti?

L'operazione ad orologeria di mani pulite del 1992 ha portato successivamente ad un continuo aumento di una assai più spregiudicata corruzione politica. Questo  dato che è sotto gli occhi di tutti ci ha insegnato che certe apparenti purghe fatta all'insegmna della pulizia morale nella politica, in realtà  si sono rilevate  il  pretesto per azzerare la classe dirigente in favore di una nuova. Naturalmente, come al solito, anche questa imposta dal nuovo ordine mondiale. Una classe politica corrotta che andrà poi delegittimata quando bisogna deviare l'attenzione dell'opinione pubblica sui veri artefici del declino economico-sociale e della vergognosa svendita dell'Italia. Quindi, al nuovo ordine mondiale corrisponde materialmente ed eticamente la miseria globale e la ricchezza di pochissimi.

Ettore Bertolini - Agenzia Stampa Italia

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