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(ASI) Spunti di dibattito. Lettere in Redazione -  Come al solito in Italia, la legge in oggetto è nata già zoppa soprattutto per due motivi: 1° I termini della condanna definitiva di OLTRE due anni per la ineleggibilità alle cariche pubbliche, lascia passare ad essere eletti individui che hanno commesso gravi reati per i quali la pena è purtroppo inferiore a due anni. I termini avrebbero dovuto essere molto più restrittivi: o zero condanne definitive per reati penali o al massimo due mesi.
2° la corruzione in Italia NON viene esercitata solamente nell’ambito pubblico, ma anche, e molto, in quello privato costituendo comunque un reato e la legge avrebbe dovuto prevedere controlli e sanzioni anche in quel settore.

E’ prassi piuttosto comune nel commercio la dazione della cosiddetta “Stecca” che altro non è che un premio in denaro o in oggetti pregiati, di solito proporzionale alle vendite realizzate, al responsabile degli acquisti della ditta che compra per cui, dato che tali somme si scaricano sui prezzi, oltre a gravare sui costi di produzione è anche possibile che la scelta dei prodotti non si basi sulla qualità, ma sull’entità della “stecca” e che quindi ne patisca la qualità della produzione ..!!

Stesso discorso anche per appalti privati, per consulenze e per qualsiasi operazione che comporti una scelta ed una spesa tra diversi concorrenti!

Nulla quindi da stupirsi se tale clima di amoralità si è esteso alla pubblica amministrazione dove i controlli sono radi e casuali.

Quando il marcio parte dalle radici è inevitabile che poi giunga anche ai frutti più alti.

Basterebbe un attento controllo ed il raffronto delle fatture emesse dalle ditte e dei prezzi indicati per destare i sospetti e per approfondire le indagini a livello mirato!

Non è stato mai fatto e tutto è proceduto nel silenzio e nella nebbia incancrenendo sempre di più.

 

 

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