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(ASI) Sono passati mesi dall'innalzamento del tetto per iscrivere ipoteche sugli immobili, eppure, milioni sono tutt'ora ipoteche e fermi amministrativi non ancora cancellati. La falla di Serpico, il potente software di Equitalia sembra non in grado di stare al passo con la normativa vigente. Parliamo degli anni di fuoco, dal 2004 al 2009, dove Equitalia imperava, per nulla contrastata.

 Oggi è tutt'altra musica. Tutti questi contribuenti possono pretendere per via legale non solo di ottenere la cancellazione dell'ipoteca ma anche di vedersi rimborsati anni di disperazione. La giurisprudenza, con le sue tante sentenze, pone in un angolo la follia '' riscossiva '' e ridisegna i cardini della legalità e della giustizia sociale. La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 5771 del 12 aprile 2012, pronunciata a sezione unite, ritiene illegittime le ipoteche iscritte al di sotto dei 20 mila euro. Sempre la Cassazione afferma il diritto per questi contribuenti, di vedersi cancellare l'iscrizione ipotecaria perchè la formula è retroattiva all'entrata in vigore del d.l 40\2010.

Ritrovarsi nella condizione di – evasore – significa vedersi, spesso, chiudere il conto in banca, finire al Crif, impossibilitati ad accedere ad ogni forma di credito arrivando a beatificare l'usuraio. Inaffidabili anche gli '' sportelli amici '' invenzione per addormentare momentaneamente i cittadini mal trattati, etichettati come nemici dello Stato.

La Federcontribuenti, per voce del responsabile ufficio legale, l'avvocato Forcellino Fortunato, chiede lumi a Befera su queste mancate cancellazioni e al governo cosa avverrà nel 2013, quando si passerà da Equitalia alle già costituite società per la riscossione: questi contribuenti finiti nel limbo e nell'ingranaggio di Serpico, finiranno in qualche altra banca dati?

 Ufficio Stampa
Federcontribuenti Italia

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