Balcani: nuovo fronte di guerra? Ma i serbi non dimenticano le bombe italiane su Belgrado.

(ASI) Nel Kossovo serbo è in atto un preoccupante crescendo di tensioni, che sono culminate negli scontri  tra militari della KFOR e popolazione serba.

Questo corpo militare internazionale, guidato dalla NATO, che avrebbe il compito  di portare la pace, ha invece cercato di reprimere con la violenza la manifestazione indetta dai serbi del Kossovo contro l'elezione-farsa di un sindaco albanese.  Negli scontri sono rimasti feriti una quarantina di soldati. Il fatto che fra loro ci siano 14 militari italiani, ai quali va tutta la solidarietà nazionale, è l'ennesima dimostrazione del coinvolgimento diretto dell'Italia nelle operazioni militari internazionali della NATO. Quindi gli italiani devono sapere che, oltre all'Ucraina, c'è un secondo fronte di guerra in Europa, dove sono impegnate forze armate italiane. Una politica estera italiana, quindi, che, ancora una volta,  è in chiara contraddizione con l'articolo 11 della Costituzione. La memoria ci riporta al 1999, quando l'allora governo (di centrosinistra) in carica guidato da Massimo D'Alema ordinò di bombardare la Serbia socialista. Oggi si rischia di ripetere lo stesso errore, con la differenza che al Governo è il centrodestra. La  NATO,  che doveva concludere la sua missione nel 1991 con la caduta dell'Unione Sovietica, ha dimostrato di essere tutto, meno che un organismo di pace. Quindi, è preferibile che truppe dell'ONU, al più presto, prendano il posto di quelle della NATO anche in Kossovo.

 

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