(ASI) L’intesa sul nucleare è ancora al centro dell’ attenzione dei rapporti tra l’Iran e gli Stati Uniti. Questi ultimi “non avranno tutto il tempo del mondo per decidere se rientrare nell'accordo in vigore dal 2015. Stiamo attendendo un annuncio ufficiale anche sulla loro posizione riguardo alla rimozione delle sanzioni" imposte, nel 2018, dall’ amministrazione di Donald Trump.

 

 E’ la dura presa di posizione del portavoce, del governo di Teheran, Ali Rabiei. L’importante esponente ha evidenziato così, ai giornalisti, che la Repubblica Islamica compirà, nell’eventualità dell’assenza di sviluppi in senso positivo, un nuovo passo entro febbraio. Imporrà dunque"restrizioni" alle ispezioni, il prossimo mese, che vengono svolte regolarmente dall’ Agenzia internazionale per l'energia atomica delle Nazioni Unite. "Ma per quale motivo un Paese che è rimasto fermo e affranto da 4 anni di un brutale terrorismo economico, imposto da Washington in violazione della risoluzione JCPOA del Consiglio di sicurezza dell’ Onu, dovrebbe dimostrare per primo un gesto di buona volontà?". Lo avevo chiesto, su Twitter, Javad Zarif, ricordando che sono stati proprio gli Usa ad aver ritirato l’ adesione al documento siglato pochi anni prima. Il ministro degli Esteri della nazione dei Pasdaran ha risposto così a un funzionario della presidenza francese. Parigi aveva invitato la nazione dei Pasdaran a tornare a “rispettare ciò che non rispetta più”. Il riferimento riguarda il documento sottoscritto, con alcuni attori rilevanti della comunità internazionale, del piano volto a garantire uno sviluppo energetico pacifico e non a scopo bellico. Israele tuttavia non si fida e continua a mostrare profondo pessimismo. Le Forze di Difesa dello Stato ebraico hanno fatto sapere che valuteranno, entro la fine del 2021, dei piani di attacco volti a distruggere le strutture atomiche iraniane. La concretizzazione di azioni così pericolose potrebbero portare l’intera regione mediorientale sull’ orlo di una guerra che si estenderebbe, molto rapidamente, ad altre aree del pianeta.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

 

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