Recovery Fund e migranti al centro del dibattito europeo

(ASI) Divergenze in seno all’Unione europea in merito al Recovery Fund, il piano di aiuti comunitari volto a rilanciare le economie a causa delle conseguenze dell’emergenza legata al Coronavirus.

“Siamo in difficoltà senza dubbio. Abbiamo un ostacolo che va trattato”. Lo ha dichiarato, oggi ai giornalisti, Charles Michel. “Siamo ancora nel mezzo del negoziato, su spinta della presidenza tedesca e resto ottimista – ha aggiunto il presidente del Consiglio del vecchio continente, auspicando che le attuali problematiche vengano risolte “nei prossimi giorni". "Dobbiamo fare tutti gli sforzi, lo stato di diritto è una questione fondamentale al centro del progetto Ue", ha aggiunto, respingendo le preoccupazioni di Polonia e Ungheria secondo cui il meccanismo della distribuzione del denaro può essere usato in modo arbitrario. Un altro tema caldo è quello, posto dall’Italia, in merito alla regolamentazione degli sbarchi nel nostro paese. Sul patto per l'immigrazione, "ci aspettiamo dalla commissione europea la stesso coraggio dimostrato con il Recovery Fund", ha specificato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, intervenendo ai Med Dialogues in corso a Roma. Il capo della Farnesina ha evidenziato che palazzo Chigi è il secondo contributore del fondo per l'Africa. Bisogna affrontare, al contempo, il problema degli arrivi, quello della redistribuzione e dei rimpatri, ha concluso il capo della Farnesina.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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