Priebke / Snowden : i due protocolli

danilo dantonio(ASI) Chiunque ascenda al potere legislativo, anche il migliore tra gli umani, e qualunque sia la sua ideologia preferita, bisogna che sempre abbia un rapporto diretto, non mediato, con la cittadinanza.

Ecco perché è interesse di tutti imparare a discernere tra:


PRIEBKE / SNOWDEN : I DUE PROTOCOLLI

Mentre tutto il mondo ringrazia gli intellettuali, premiandoli in vita ed oltre, questo stesso mondo vive il dramma di una evoluzione culturale bloccata da lungo tempo proprio da quelle stesse laureatissime menti preposte a farlo avanzare. Questo è il classico destino di un'arte, un sapere, una scienza quando sono consegnate nelle mani dei membri di una casta: un ristagno fermamente ancorato all'ultimo sommovolgimento culturale, compiuto in passato, anche allora, da persone del tutto estranee ai paludati ambienti ufficiali.

Fatto sta che oggi, con tanti mezzi di comunicazione, con una intelligenza artificiale che già prende possesso di auto, frigoriferi, semafori e tv, l'umana intelligenza langue al punto da non accorgersi che una politica distaccata dai cittadini dal fitto sbarramento dei burocrati, dalla nera cerchia dei carrieristi pubblici, degli assunti a vita nel Pubblico Impiego, non può produrre nulla di buono.


    Le cose stanno precisamente così:

    poggiando su una Funzione Pubblica data ad assunti a vita (od a precari aspiranti tali) o ad operatori privati, i governi/parlamenti fanno metodicamente del loro PEGGIO;

    disponendo di una Funzione Pubblica composta da cittadini che si alternano PARITARIAMENTE, i governi/parlamenti s'impegnano invece a fare del loro MEGLIO ed oltre.


La cosa si spiega già intuitivamente. L'occhio del padrone (i cittadini) ingrassa non solo il cavallo ma pure la Res Publica. Ma se classifichiamo le cose in due diverse categorie di comportamento, le cose si chiariscono ulteriormente con fatti presenti agli occhi di ognuno. Vediamo i due diversi gruppi riportati sopra come tipicamente si pongono, quale protocollo istintivamente seguono:


    1) PROTOCOLLO PRIEBKE

    tu mi dici quello che devo fare ed io lo faccio, acriticamente, per salvaguardare l'interesse mio: il POSTO FISSO e la CARRIERA.


    2) PROTOCOLLO SNOWDEN

    tu dimmi ciò che devo fare ... ma IO me ne strafotto del posto fisso e della carriera e se qualcosa non va mi rivolgo subito al POPOLO!


E' estremamente facile COMANDARE avendo intorno tanti piccoli priebke, individui abbarbicati al posto fisso come cozze allo scoglio, poggiando su organizzazioni finto-pubbliche ma autenticamente tiranniche: perché mantengono una organizzazione risalente ad epoca pre-democratica, escludendo i cittadini. Impegnativo ma costruttivo è invece GOVERNARE circondati da attenti e premurosi snowden: da persone non solo disposte ma perfino desiderose di tornare semplici cittadini alla scadenza di un mandato temporaneo. E' la stessa differenza che c'è tra l'andare verso il BASSO o verso l'ALTO. Tra lo scivolare o l'ascendere. Tra il regredire od il progredire.


    Che infantile pretesa quella di cambiare la politica
    senza mai cambiare i dipendenti pubblici,
    detentori di innumerevoli poteri dello Stato!

    Solo una umanità deviata dalla giusta via, infiacchita,
    inculcata dai burocrati fin dalla tenera età,
    poteva giungere a sragionare in questo ottuso modo.


E' evidente che, decidendoci a democratizzare la Funzione Pubblica, i presenti politici, non avendo più a disposizione i soliti burocrati, gli acritici fedelissimi carrieristi, si faranno velocemente da parte perché incapaci di GOVERNARE SENZA COMANDARE. Gli attuali politici non saranno in grado di concepire idee buone a sufficienza da scongiurare la disapprovazione degli esigenti e raffinati snowden. Abituati alla facile vita permessa loro dai bruti priebke applica-ogni-legge, dovranno filarsela di corsa.

E così i portoni del potere si apriranno ad una nuova onda di leader. S'affermeranno personalità che, emarginatesi volontariamente per non voler partecipare al sacco della Res Publica, saranno riconosciute subito come capisaldi non di quell'unica virtù da commercialisti, l'onestà, sì preziosa ma del tutto irrilevante da sola, ad esempio senza accompagnarsi all'intelligenza, bensì dell'intero complesso di straordinari POTERI dell'ANIMO (*) necessario a rendere rigogliosa tanto una persona quanto una società.


    Riassumiamo.

Con l'assunzione a vita nel Pubblico Impiego (o la promessa di averla o con dei mercenari) si segue un sistema pubblico d'origine medievale, più tardi monarchico/fascista, nel quale è tipico comportarsi in un modo che possiamo chiamare PROTOCOLLO PRIEBKE. Con assunzioni rigorosamente a TEMPO DETERMINATO in ogni Pubblico Impiego, introducendo cioè il democratico periodico rinnovo, posto fisso e carriera non inficeranno più il buon andamento delle cose e si agirà tipicamente secondo il PROTOCOLLO SNOWDEN. Avendo intorno persone non più traviate da un interesse esclusivamente personale, la politica cambierà radicalmente, velocemente. E sarà la fine dei tirannici Stati dispotici, divenendo i Paesi realmente democratici, con grandi patrimoni umani e materiali curati e messi a frutto.

Si pensi: ancor oggi viene stimata gente che ben parla di una disobbedienza civile in carico ai cittadini. Roba da matti ... Noi cittadini, all'oscuro di tutto, senza alcun potere, dovremmo farci carico di un impegno che invece, in una società ben concepita, spetta appunto agli addetti nei pubblici impieghi, proprio ai quali spetta il dovere di inviare preziosi feedback al Parlamento!


Il processo di democratizzazione delle Istituzioni riprenda allora il suo percorso. Il MANDATO TEMPORANEO, fondamento unico della Democrazia, non benefici il solo Parlamento, il solo potere legislativo. Abbracci finalmente ogni potere dello Stato, pervada l'intero edificio pubblico, sia esteso all'intera Res Publica. Ogni pubblico addetto venga PERIODICAMENTE LICENZIATO. Che sia assunto od eletto.


    Basta coi tiranni che non se ne vogliono andar mai via!
    Basta una volta per tutte, con tutti loro, dappertutto!


Danilo D'Antonio
Monti del Terremoto
Abruzzo, Centro Italia

 

 

 

 

 

 

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione dei suoi contenuti. Essi - è bene ribadirlo -  rappresentano pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità sono dell'autore delle dichiarazioni e/o di chi ci ha fornito il contenuto. Il nostro intento è di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, invitiamo i lettori ad approfondire sempre l'argomento trattato, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione.

 

 

 

Continua a leggere