Quale sarà il futuro del Maggio Musicale Fiorentino?

(ASI) Firenze - "Ci sentiamo davvero presi in giro da questa Giunta che invece di risponderci alle interrogazioni, rilegge testi di interrogazioni precedenti".

"È successo oggi in consiglio, relativamente ad una interrogazione sul processo iniziato l'8 giugno 2015, dove il Comune di Firenze e la Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino sono stati citati come responsabili civili – e l'Assessore Gianassi invece che risponderci, ci ha letto la risposta di un'interrogazione presentata a febbraio.". Non ci interessa entrare nel merito del processo, perché non sta a noi sentenziare giustizia, ma vogliamo che l'Amministrazione si assuma le proprie responsabilità.
Qui si parla di una Fondazione, quella del Maggio Musicale Fiorentino, che è mal gestita in tutto.
Noi chiedevamo solo se sono previsti maggior controlli sanitari sui lavoratori che hanno lavorato fino alla fine degli anni 90 nella precedente struttura del teatro comunale fiorentino, contenente amianto; e lo sappiamo tutti che dove c'è l'amianto, ci sono malattie e morti, e proprio il Sindaco è il responsabile della salute dei cittadini, nonché Presidente della Fondazione del Maggio.
Ricordiamo che qui si parla di quattro ex lavoratori ammalati per la presenza di amianto, uno dei quali è deceduto. Ci auguriamo solo che non ce ne siano ulteriori.
Purtroppo non possiamo che essere seriamente preoccupati per il futuro della Fondazione: per come viene gestita la questione dell'amianto, per il futuro dei lavoratori che sono stati licenziati per poi essere assunti in Ales, per i lavoratori che rimarranno nella Fondazione; ma anche per come sono stati spesi i soldi della fondazione.
È stato fatto infatti un nuovo teatro che, nonostante l'ex Sindaco Renzi lo consideri il più moderno al mondo, è molto meno funzionale rispetto al precedente, e per il quale saranno spesi ulteriori 50 milioni di euro, sperando siano sufficiente per ultimarlo definitivamente.
Per non parlare dei mega stipendi dati a dirigenti e coordinatori, nonché al Sovrintendente Bianchi, il primo che a nostro avviso doveva tagliarsi lo stipendio, invece che tagliarlo ai lavoratori".

Arianna Xekalos

 

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