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Stamina. Partito Animalista Europeo:  anteposto il profitto delle industrie del farmaco alla salute del malato

(ASI)Lettere in Redazione - Il Comitato scientifico nominato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin boccia il metodo Stamina del Prof. Vannoni perché non avrebbe consistenza scientifica.

Gli "esperti" sostengno di non poter conoscere gli effetti collaterali sull'uomo se il farmaco non viene sottoposto a rigidi e severi test di validazione previsti dalle normative e farmacopee internazionali.

Il nodo della questione verte proprio sul passaggio mancante della fase preclinica, cioè la sperimentazione su animali che il metodo Stamina non prevede. Del resto Vannoni ha ribadito più volte che il suo metodo non è da considerarsi un farmaco bensì un trapianto, pertanto non sottoposto a regole così restrittive, e come tale la cura dovrà essere infusa solo sul paziente affetto dalla patologia degenerativa, considerando del tutto inutile il modello animale.

Di fatto la terapia Vannoni non può essere autorizzata per legge perché non testata sugli animali e quindi non sicura per il genere umano. Così si preferisce lasciar morire i pazienti affetti da malattie incurabili per la medicina tradizionale piuttosto che consentire la cura compassionevole.

- Contesto quanto dichiarato dall'On. Emilia Grazia De Biasi (Pd), presidente della Commissione Sanità del Senato secondo la quale "Il comitato chiamato a pronunciarsi sul metodo Stamina è costituito da scienziati di tutto rispetto, Vannoni non può permettersi di dire che si tratta di un comitato di parte." - afferma il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli - Sono stati esclusi autorevoli scienziati  sebbene rappresentino parte della comunità scientifica emergente, componenti il Tavolo ministeriale sui metodi alternativi, soltanto perché non rappresentano le lobby farmaceutiche. La verità è che si antepone il profitto delle industrie del farmaco alla salute del malato." - continua Fuccelli - " Gli "esperti" del Comitato non possono ignorare, fatto grave, che l’ipotesi di predittività del modello animale nello studio delle malattie umane, reazioni a farmaci, vaccini o sostanze destinati all’uomo non è mai stata verificata e rimane attualmente un fatto controverso. Non è infatti possibile reperire in letteratura alcuno studio di predittività/validazione del modello animale, seppure quest’ultimo sia notoriamente acclamato quale predittivo ed universalmente accettato come standard aureo.- conclude il presidente PAE- Chiediamo al Ministro Lorenzin di rivedere l'intera questione coinvolgendo la controparte scientifica.-

Ufficio Stampa

Partito Animalista Europeo

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