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Provincia di Perugia. - L'Assessore Bertini scrive ai ministri dell'ambiente Orlando e dell'istruzione Carrozza
(ASI)Lettere in Redazione - Dall’Umbria verde l’assessore della Provincia di Perugia, Roberto Bertini, con una lettera lancia la proposta ai ministri dell’ambiente e tutela del territorio e del mare, Andrea Orlando e dell’istruzione, università e ricerca, Maria Chiara Carrozza, di istituire nelle scuole di ogni ordine e grado un corso specifico sulle tematiche ambientali. “Le profonde modificazioni che il nostro pianeta sta subendo dietro l’azione dell’uomo – afferma l’assessore Bertini nella missiva – rischiano di consegnare alle future generazioni un mondo diverso, sicuramente più povero dal punto di vista delle risorse, ma anche trasformato sotto il profilo ambientale e naturalistico con ricadute ancora tutte da decifrare. Tutto ciò riguarda ancora solo marginalmente il nostro Paese, in quanto nonostante le politiche poco lungimiranti degli anni passati che hanno in qualche modo ‘intaccato’ il nostro patrimonio naturale, possiamo ancora godere di un ambiente relativamente integro. Oggi la nuova sensibilità ambientale che proviene dalla popolazione – argomenta  Bertini ai ministri – è riuscita a far breccia anche nelle nuove generazioni di amministratori pubblici che hanno emanato, di conseguenza, politiche più restrittive e più rispettose dell’ambiente, tutelando non solo l’interesse pubblico ma creando le basi perché un bene naturale possa essere valutato nella sua dimensione caratteristica e complessa di risorsa economica e di patrimonio da tutelare”. Del resto le mutazioni climatiche ormai tangibili – la tromba d’aria che ha colpito in questi giorni il litorale laziale è soltanto l’ultimo episodio di una catena di segnali concreti – “obbligano a riflettere sull’opportunità di rendere l’educazione ambientale materia di studio a se stante, con insegnanti specifici che possano far crescere le nuove generazioni nel rispetto della natura e dell’ambiente”. Considerazioni che nascono dal “contatto con alunni e insegnanti di scuole di ogni ordine e grado” grazie al quale Bertini ha avuto modo “di constatare che possiedono una spiccata sensibilità verso le tematiche ambientali che travalica la singola iniziativa e che denota cultura e voglia di scoprire le dinamiche ambientali che governano il nostro ecosistema. Fattori che fanno ben sperare per il futuro e che dovrebbero essere strutturati con un corso di studi ad hoc”. Un progetto che prefigura quindi la crescita della cultura ambientale grazie alla quale “raccolta differenziata dei rifiuti”, “risparmio energetico”, “tutela del paesaggio” e quant’altro, siano principi sempre più condivisi e promossi.

“Mi rendo conto – conclude Bertini – delle difficoltà organizzative ed economiche che questa proposta comporta, ma allo stesso tempo credo che l’istituzione di questa disciplina scolastica potrebbe creare un collegamento anche con il mondo imprenditoriale nazionale e internazionale, in quanto la formazione di giovani che siano ‘abili’ nel tradurre in atti concreti concetti come quello della green economy può essere foriero di nuove opportunità di sviluppo anche dal punto di vista occupazionale”.

 

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