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Il personale ISRIM S. CONS. A R.L. scrive alla Governatrice dell’Umbria Catiuscia Marini.

 

(ASI)Terni - Lettere in Redazione - Il personale ISRIM S. CONS. A R.L. scrive alla Governatrice dell’Umbria Catiuscia Marini.

 

Terni, 31 luglio 2013

Alla Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini

Pregiatissima Presidente, a nome di tutti i Ricercatori ISRIM, teniamo a renderLe noto, in riferimento alla Sua risposta del 30/07/2013 in merito alle sorti dell’Istituto, che, le Sue volontà sono state completamente disattese.

In tempo reale La informiamo che è partita la convocazione per l’assemblea straordinaria, in data 8 agosto,  per approvare lo scioglimento anticipato e la messa in liquidazione della società, senza alcuna informativa e seppur minima fase concertativa con sindacati e dipendenti.

Ci teniamo ad informarLa, visto che all’epoca non  era presente, che ISRIM come noto fu fortemente voluto dalla Regione per offrire al territorio una possibilità di crescita in settori poco esplorati fino ad allora.

Dopo un ingente stanziamento iniziale, ISRIM non ha più ricevuto denaro dal Pubblico se non tramite partecipazione a bandi di gara alla stregua di ogni altra impresa e lavorando, d’altra parte attivamente, sul mercato dei servizi avanzati. Quindi ISRIM nel corso di oltre 20 anni si è autonomamente finanziato vantando addirittura crediti verso la  Pubblica Amministrazione.

Ha invece subito le scelte del Pubblico quando fu privatizzato, ad un prezzo irrisorio, in favore di un socio senza alcuna eco nel territorio o in ambito nazionale. Era l’inizio del secondo millennio ed ancora la crisi non aveva lasciato il segno, quando si scelse di affidare il destino di 30 ricercatori formati in prestigiose Università italiane ed estere e 32 miliardi di vecchie lire (a tanto ammontava lo stanziamento iniziale per le apparecchiature e la ristrutturazione dei Laboratori) ad un imprenditore locale con una marginale affinità nei settori di competenza di ISRIM .

Poi tutto tacque per anni, il prezzo, irrisorio, non fu neanche pagato per intero e la Regione in prossimità del fallimento dell’imprenditore ed al baratro in cui si trova attualmente ISRIM, come un boomerang, si è vista ritornare la maggioranza della compagine societaria.

Un Amministratore Unico di espressione pubblica per due anni ha  pilotato a vista la struttura, la Cassa integrazione è diventata contratto di solidarietà, ora  siamo all’atto finale – La messa in liquidazione -

Basta giocare con il futuro e la professionalità delle persone non possiamo pagare noi il prezzo di  scelte scellerate compiute negli anni, non si possono buttare via milioni di soldi pubblici…qualcuno ne dovrà pure rispondere?

Confidiamo che, la volontà, come da Lei espressa, di non disperdere le professionalità di ISRIM e di poterle ricollocare a servizio del territorio, si traduca finalmente in atti concreti e tempestivi.

Il personale ISRIM

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