(ASI) La 51ª edizione del Forum Ambrosetti di Cernobbio si è aperta con un collegamento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha chiesto garanzie di sicurezza immediate per Kiev, senza attendere la fine del conflitto. “L’esercito ucraino è oggi il più forte in Europa”, ha dichiarato, sottolineando che la difesa del suo Paese è anche la difesa del continente⁽¹⁾.
Zelensky ha ringraziato l’Italia per il supporto e ha rilanciato il piano di cooperazione militare, energetica ed economica con i 26 Paesi della “Coalizione dei Volenterosi”. Tra i temi toccati: la fornitura di sistemi Patriot, la produzione congiunta di armamenti in Danimarca e l’indipendenza energetica dalla Russia⁽²⁾⁽³⁾.
Sul fronte interno, il Forum ha acceso i riflettori sulla crisi demografica italiana. Valerio De Molli, AD di Ambrosetti, ha denunciato il record negativo di natalità e l’alto numero di NEET: “Siamo il Paese più vecchio d’Europa. Serve investire nei giovani e alzare i salari”⁽⁴⁾.
Tra geopolitica e economia, il Forum ha confermato il suo ruolo di laboratorio strategico. Villa d’Este si è trasformata in crocevia di leader, imprenditori e analisti, con un’agenda fitta di incontri e studi: dalla transizione digitale all’idroelettrico, passando per la competitività industriale e il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo⁽⁵⁾.
Cernobbio non è solo un evento: è il termometro delle ambizioni italiane e delle tensioni globali. E quest’anno, più che mai, ha parlato il linguaggio della sicurezza.


