Istat. Quadro economico italiano del terzo trimestre 2023: finanze pubbliche in ripresa e inflazione in flessione

(ASI) Il panorama economico italiano nel terzo trimestre del 2023 ha registrato dinamiche significative, delineate nei recenti comunicati stampa dell'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). Esaminando da vicino tali dati, emergono tendenze cruciali e le relative implicazioni per l'economia del Paese.

Il comunicato sul Conto Trimestrale delle Amministrazioni Pubbliche evidenzia un notevole miglioramento nelle finanze pubbliche italiane nel terzo trimestre del 2023. L'indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche rispetto al PIL è sceso al -5,0%, segnando un significativo progresso rispetto al -9,4% registrato nello stesso periodo dell'anno precedente. Il saldo primario è risultato negativo, ma con un'incidenza sul PIL ridotta al -1,2%, rispetto al -5,6% del 2022. Inoltre, la pressione fiscale è diminuita leggermente al 41,2%.

Il quadro descritto suggerisce una tendenza positiva nelle finanze pubbliche, con una riduzione dell'indebitamento e una diminuzione della pressione fiscale. Tuttavia, va sottolineato che il saldo primario rimane negativo, indicando la necessità di ulteriori sforzi per raggiungere un equilibrio di bilancio.

Per quanto riguarda le famiglie, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è cresciuto dell'1,8%, mentre i consumi sono aumentati dell'1,2%. La propensione al risparmio è stimata al 6,9%, mostrando un incremento di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il potere d'acquisto delle famiglie è cresciuto dell'1,3%, nonostante un aumento dei prezzi dello 0,5%.

D'altra parte, le società non finanziarie registrano la terza flessione consecutiva della quota di profitto, anche se di minore intensità rispetto ai trimestri precedenti. Il tasso di investimento delle società è diminuito leggermente, segnalando una tendenza che dura dal quarto trimestre del 2022.

Il secondo comunicato riguarda l'inflazione e i prezzi al consumo nel mese di dicembre 2023. Gli indici mostrano un rallentamento dell'inflazione, con un aumento dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% su base annua. Nel complesso, nel 2023, i prezzi al consumo hanno registrato una crescita del 5,7%, in netto rallentamento rispetto all'8,1% del 2022.

Il commento evidenzia che questo rallentamento dell'inflazione è principalmente attribuibile alla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici regolamentati e a una moderazione nei prezzi dei Servizi ricreativi e dei Beni alimentari lavorati. Tuttavia, l'inflazione nel comparto alimentare mostra un'accelerazione della crescita annua.

Tommaso Maiorca – Agenzia Stampa Italia

Fonte: ISTAT

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