Dati Istat economia italiana gennaio 2023: mercato del lavoro in miglioramento e riduzione delle pressioni inflazionistiche.

(ASI) Uno scenario internazionale positivo, come dimostra lo studio pubblicato dall’Istat in data 10 febbraio, riferito al periodo di gennaio 2023.

Il calo dei prezzi dei prodotti energetici ha portato ad una generalizzata moderazione delle pressioni inflazionistiche, il che potrebbe portare ad un aumento dei tassi di interesse nei principali paesi europei.

Nonostante il dato positivo, da notare che la quotazione del Brent a inizio anno, seppure in risalita, è rimasta decisamente inferiore alla media dello scorso anno e i listini del gas naturale europeo hanno registrato una forte flessione 20,2 $/mmbtu1.

Grava infatti una forte incertezza sullo sviluppo dell’economia mondiale per via dell’evoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina, il quale sta rallentando il sistema produttivo.

Per quanto riguarda l’Italia, il Pil ha segnato negli ultimi tre mesi dello scorso anno la prima variazione congiunturale negativa dopo sette trimestri consecutivi di crescita. Rispetto alla media dell’area euro, il Pil italiano mostra comunque una dinamica superiore: nel 2022 è infatti aumentato del 3,9%.

La produzione industriale e le importazioni hanno registrato una variazione negativa rispetto ai tre mesi precedenti, mentre il settore delle costruzioni e gli scambi con l’estero hanno mostrato un incremento congiunturale.

A dicembre, il mercato del lavoro italiano ha proseguito la tendenza al miglioramento. Il tasso di occupazione è salito al 60,5 (+0,1 punti percentuali) mentre quello di inattività si è ridotto al 34,3% (-0,1 punti percentuali), coinvolgendo tutte le classi di età, gli uomini e le donne. Il tasso di disoccupazione si è stabilizzato al 7,8%.

Calano invece le vendite al dettaglio, le quale subiscono una diminuzione congiunturale del -0,2% in valore e -0,7% in volume.

A gennaio, il differenziale per l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) tra l’Italia e l’area euro, pur rimanendo positivo, è diminuito rispetto a dicembre (2,4 punti percentuali da 3,1).

La fiducia dei consumatori ha mostrato un peggioramento diffuso tra le sue componenti mentre quella delle imprese è aumentata per il terzo mese consecutivo.

Fonte: Istat

Tommaso Maiorca – Agenzia Stampa Italia

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