2022 si apre con record di contagi da covid, Gianni Lepre (economista): “Immunizzazione di gregge sempre stata una chimera, adesso si pensi a costruire e non a distanziare”.

lepre(ASI) Riceviamo e pubblichiamo -  Il nuovo anno si apre con un ritorno dell’emergenza Covid con l’innalzamento esponenziale dei contagi e dei decessi. Grazie ai vaccini la questione è molto più contenuta, ma rischia comunque di compromettere nuovamente tutto a partire dalle attività produttive. Nonostante le terze dosi siano in piena esecuzione, le varianti al Covid-19 continuano a mietere vittime e a contribuire alla stesura di dati preoccupanti, che stanno costringendo le istituzioni a blindare alcune aree del Paese.

“Tutto questo, ovviamente a discapito dell’economia - esordisce in una nota il prof. Gianni Lepre - opinionista economico del Tg2, notista dell’Agenzia di Stampa Italpress e presidente del Club delle Eccellenze del Made in Italy - in pieno contrasto con quella ripresa che ci stava facendo maturare l’idea di esserci liberati della pandemia”. Il noto economista che tra le altre cose è anche Segretario generale di OroItaly e presidente onorario della Confraternita dei Sartori, ha poi continuato: “Ci siamo un po illusi, non è chiaro quanto volontariamente, ma l’immunizzazione di gregge è sempre stata una chimera, che non ha mai avuto il conforto dei dati, adesso possiamo solo sperare che con le dosi di vaccino il virus si indebolisca e torni nella sua forma influenzale senza conseguenze polmonari”. “Del resto, come si è brancolato nel buio per la pandemia, si brancola ancora in economia spicciola, con un Pnrr figlio di lunatici campanilismi e misure fiscali inadeguate per questa sorta di guerra che ci ha abituati a leggere i bollettini sanitari più che quelli economici”. La nota del prof. Gianni Lepre così conclude: “Agli ospedali che reggono l'urto dell'infezione non corrisponde il reggere anche delle imprese stanche e stritolate da un Paese che con una mano da 1 e con l'altra mano ne sottrae 5. Adesso è il momento di costruire e non di distanziare magari anche con il ritorno allo smartworking o altre diavolerie simili che renderebbe la situazione già abbastanza complessa, decisamente esplosiva”. 

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