Crisi: come far ripartire l'economia in due mosse: ampliare la platea del bonus ed investire sulla rete di telecomunicazioni

(ASI) Il tema del rilancio del sistema produttivo e della ripresa occupazionale sono sempre più al centro del dibattito sulle politiche economiche del nostro Paese.

"Appare evidente che la giusta chiave di lettura per superare la difficile situazione di crisi in cui la nostra economia si è arenata non è stata ancora del tutto individuata." - dichiarano Rosario Trefiletti, Presidente della Federconsumatori ed Elio Lannutti Presidente di Adusbef.

Sebbene la manovra degli 80 Euro in più in busta paga rappresenti un primo, positivo, passo avanti, vi è ancora molto da fare per rilanciare il potere di acquisto delle famiglie ed attuare una redistribuzione del reddito. Operazioni che, come ripetiamo da tempo, sono indispensabili per rimettere in moto la domanda di mercato e far ripartire, così, l'intero sistema economico.

1. In particolare è necessario aumentare il reddito delle famiglie, ampliando la platea dei destinatari del bonus anche a pensionati, incapienti e famiglie numerose. In tal modo raddoppierebbero i benefici sull'andamento dei consumi in calcolati dall'O.N.F. - Osservatorio Nazionale Federconsumatori, passando da una ripresa del +0,4% ad una del +0,8 / +0,9% (in termini annui).

2. Ma è evidente che la ripresa, per essere concreta e duratura, non può prescindere da interventi mirati allo sviluppo del Paese ed all'incremento dell'occupazione. Per questo è necessario un piano di investimenti in un settore strategico, come quello della rete telematica. Se da un lato si discute tanto di agenda digitale, infatti, rimane da affrontare una triste verità: l'arretratezza del sistema di telecomunicazioni in Italia.

Ci troviamo al ventunesimo posto in Europa. La media della velocità di connessione in Italia è di 5,2 Mb al secondo. Il 40% di Olanda, Svizzera e Repubblica Ceca; la metà di Svezia, Irlanda, Belgio, Danimarca e Regno Unito; molto al di sotto di Finlandia, Austria, Norvegia, Germania, Polonia, Russia Romania; meno di Ungheria, Spagna, Slovacchia, Francia e Portogallo. Peggio di noi solo la Turchia (4,3 Mb/s). Lo sviluppo della rete, oltre che una priorità, rappresenta una grande opportunità che il nostro Paese non può e non deve lasciarsi sfuggire. Investire su tale settore significa non solo crescita occupazionale e sviluppo tecnologico, ma anche incremento della produttività di sistema. Semplificazione della P.A., utilizzo dei POS, crescita dell'e-commerce, sono solo alcuni degli ambiti in cui tale intervento potrebbe rivelarsi decisivo.

Si tratta di operazioni onerose, ma talmente vitali per il Paese che meritano sia messo in campo ogni sforzo necessario a realizzarlo, a partire dalla vendita di parte (circa il 15%) delle riserve auree.

Redazione Agenzia Stampa Italia

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