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Crisi: PIL 2013 -1,9%, dato che già da maggio, purtroppo, avevamo previsto. Inutile il rinvio dell’aumento IVA, Bisogna eliminarlo.
(ASI) Sono sempre più allarmanti i dati sul PIL. Il Centro Studi Confindustria stima oggi una caduta, nel 2013, del -1,9%, confermando quanto avevamo già previsto da maggio.
Purtroppo, tale dato rappresenta l’ovvia conseguenza del progressivo impoverimento delle famiglie, costrette a tagliare in maniera sempre più pesante i propri consumi, intaccando addirittura il settore alimentare e quello della salute (oltre 9 milioni di cittadini sono costretti a rinunciare alle cure).

Un dato per tutti rappresenta in maniera chiara ed inequivocabile la situazione di crisi vissuta dalle famiglie: secondo quanto rilevato dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, nel 2013, si registra una diminuzione della spesa alimentare di una famiglia composta da 3 persone pari a 302 Euro annui,

Il fatto che le famiglie riducano in maniera così marcata la spesa relativa al settore alimentare vuol dire che hanno già tagliato i consumi relativi a qualsiasi altra voce: basti pensare che nel biennio 2012-2013 la contrazione complessiva della spesa delle famiglie è pari a -52 miliardi di Euro.

Tutto ciò ha un impatto pesantissimo sull’andamento dell’economia italiana, come dimostrano i dati sul PIL e sulla produzione industriale.

L’unica strada per invertire questa allarmante tendenza è l’avvio di un serio piano di rilancio della domanda di mercato, attraverso un sostegno alle famiglie a reddito fisso e l’eliminazione di ogni misura che possa intaccare ulteriormente il potere di acquisto delle famiglie.

“Per questo il semplice rinvio dell’aumento dell’IVA non è affatto sufficiente, è necessario eliminare definitivamente questo demenziale provvedimento. In caso contrario le ricadute sull’economia sarebbero ancora più catastrofiche.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

 

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