×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
Analisi (con Markus Kerber) dell'UE nel quadro del diritto inter-nazionale - 8 ottobre Kerber,Ciccarelli
(ASI) Napoli - Dario Ciccarelli, Direttore dell’Istituto di Studi Internazionali per gli Scambi (www.isisitaly.org), e Markus Kerber, il professore dell’Università di Berlino che ha promosso presso la Corte Costituzionale tedesca il ricorso contro il cd. Fondo europeo salva stati, parteciperanno l’8 ottobre, presso l’Università di Napoli, ad un Seminario nel quale le prospettive europeiste verranno sottoposte al vaglio dei diritti fondamentali della Costituzione italiana.


Ciccarelli, dal 2003 al 2007 membro della Delegazione diplomatica italiana a Ginevra, sostiene da molti anni, nei suoi scritti, che nel ratificare il Trattato istitutivo dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) il Parlamento italiano abrogò le leggi di ratifica dei trattati comunitari, essendo i due sistemi (UE vs OMC) strutturalmente inconciliabili. La tesi di Ciccarelli è che con la costruzione di un sistema giuridico del mercato globale (l’OMC conta oggi 157 Membri) - basato sul diritto inter-nazionale, sulle Organizzazioni inter-nazionali, dunque sulle nazioni e sulla concorrenza tra gli interessi nazionali - l’Unione Europea perse la sua ragion d’essere (mercato europeo) e cessò di esistere, resistendo soltanto nella retorica e in una prassi che, in nome del mito europeista, costringe, dal 1995, l’Italia a vivere soltanto gli obblighi dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, impedendole di fruire dei diritti che le appartengono (tutela del “made in”, dazi, misure di salvaguardia, etc.) e che le nazioni di tutto il mondo legittimamente esercitano.

Markus Kerber tratterà dei contenuti del ricorso sottoposto alla Corte costituzionale tedesca e commenterà la sentenza con la quale il 12 settembre scorso la Corte di Karlsruhe ha statuito che gli organi tecnici europei devono sottostare ai princìpi della democrazia e della sovranità parlamentare, precisando che i Parlamenti nazionali hanno il diritto di incidere in modo determinante, attraverso posizioni pienamente “informate”, nei processi decisionali europei in materia di interventi pubblici nel sistema finanziario.

Se nel mondo lo shock della globalizzazione attraversa da anni tutti i circuiti sociali, provocando novità e ripensamenti, per gli italiani il Seminario di Napoli potrebbe forse segnare la fine del letargo attendista provocato dall’europeismo e favorire quella responsabilizzazione individuale che per i cinesi, gli indiani, gli australiani, i nigeriani, i giapponesi, i canadesi, i sudafricani, i brasiliani e gli indonesiani è da anni una irrinunciabile certezza di libertà.

Redazione Agenzia Stampa Italia

Continua a leggere